“Applicare la prossima Imu senza nessun correttivo per le imprese agricole avrebbe significato, per molti imprenditori, una vera e propria condanna. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - In un clima come questo… negativo sia dal punto di vista meteorologico che congiunturale, si ha la certezza che questa situazione sarebbe costata cara alle imprese agricole del territorio”.
Con la sospensione della prima rata Imu da 346 milioni in scadenza per terreni agricoli e fabbricati strumentali, il Governo ha dato un importante segnale al settore agricolo riconoscendone la straordinaria importanza in termini economici e sociali e quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alla decisione del Consiglio dei Ministri. “Un particolare riconoscimento va sicuramente - sottolinea Marini - al Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo che in pochi giorni ha saputo far proprie le aspettative di un intero settore e so essersi impegnata con determinazione e competenza nell’ottenimento di questo importante risultato”. “Tutto ciò - conclude Marini - è sicuramente di buon auspicio per il riaffermarsi di una rinnovata e meritata centralità del settore agricolo in questo contesto di straordinaria crisi economica che vive il Paese”.
Un plauso, dunque, al neo ministro che, da subito, si è fatta interprete delle esigenze del mondo agricolo che in questo momento non può permettersi di sostenere il carico dell’aliquota.
Un mondo agricolo che, con il passaggio all’Imu, ha dovuto pagare per i terreni nel 2012 mediamente il triplo degli anni precedenti con la tassazione Ici e si è visto assoggettare a tributo anche i fabbricati rurali di abitazione e i fabbricati strumentali. “Ci pare di aver già fatto ampiamente il nostro dovere, anzi i dati ufficiali diffusi dal ministero dell’Economia e delle Finanze certificano che abbiamo pagato di più di quanto lo Stato ci aveva richiesto” hanno aggiunto Paravidino e Moroni.
Sulla questione Imu la posizione di Coldiretti si è già espressa in più occasioni: lo scorso dicembre, in occasione del pagamento della seconda rata, Coldiretti aveva reso nota la sua preoccupazione “in ordine ad un balzello che colpisce tutti i fabbricati rurali, tra l’altro fino ad oggi esentati, e con essi i fabbricati ad uso strumentale senza distinzione alcuna e i terreni”. Infatti, gli agricoltori sono stati costretti a pagare l’Imu anche su stalle, fienili, magazzini per attrezzi, granai e cantine.
“Chiediamo meno burocrazia e meno tasse – continuano Paravidino e Moroni - La sospensione della prima rata Imu per i beni strumentali all’attività produttiva come terreni e fabbricati rurali è importante per la ripresa dell’economia: in un momento di crisi come quello in cui viviamo l’Imu rischia di affossare le imprese agricole che oggi sono tra le poche attività produttive che eroicamente resistono anche nei territori svantaggiati, che non vengono delocalizzate e che, soprattutto, nelle zone interne rappresentano la spina dorsale di intere comunità. Questo ulteriore aumento di imposte per il 2013, che si aggiunge al raddoppio della aliquota sui fabbricati rurali strumentali prevista dallo Stato, pesa in modo insostenibile sull’economia agricola, già aggravata dalle avverse condizioni climatiche”.
In tal senso è peraltro necessario che lo Stato rispetti l’impegno a restituire i 45 milioni di extragettito pagati in più dagli agricoltori lo scorso anno: si tratterebbe di un intervento importante, strutturale e definitivo, che alleggerirebbe gli effetti di una norma che aumenta la tassazione in maniera maggiore per chi la terra la usa per vivere e lavorare rispetto a chi ne dispone per fini diversi.
17 Maggio 2013
Bene la sospensione della prima rata per la crescita dell’agricoltura