4 Maggio 2009
Chiediamo che venga accolto lo stato di calamità

Danni ingentissimi alle colture, per molti è tornato l’incubo del ‘94

 L'iniziata la conta dei danni per le campagne dell’Alessandrino dove, le piogge delle scorse settimane hanno letteralmente messo in ginocchio un’agricoltura già fortemente provata da un periodo di crisi che pare non avere fine. L’alluvione del 27 e 28 aprile scorso ha provocato danni ingenti a numerose aziende e per questo la Coldiretti ha chiesto l’avvio delle procedure per il riconoscimento della calamità naturale nelle aree più colpite dal maltempo che ha provocato allagamenti di campi coltivati a grano, mais, ortaggi e foraggere mentre in molte stalle gli animali hanno dovuto essere messi in sicurezza. Da subito, ricordiamo, in collaborazione con la Protezione Civile, Coldiretti è stata in prima linea per effettuare un costante monitoraggio delle zone più colpite. Infatti, sin da quando è stato dichiarato lo stato dall’allerta, Coldiretti ha proceduto a monitorare la situazione per dare aiuto e sostegno alle aziende. Le zone maggiorente interessate sono state: asta del Fiume Bormida con esondazioni che hanno interessato le località di Rivalta Bormida e asta del Fiume Tanaro dove il corso d’acqua è esondato nelle località di Felizzano/Masio con allagamenti  e aziende in allarme per possibili piene di riflusso. Si sono registrati danni, inoltre, nel casalese dove si sono stati segnalati allagamenti diffusi in tutta l’area. Una delle situazioni più difficili, dove la conta dei danni pare crescere sempre più, riguarda proprio il Comune di Masio, in particolare la Cascina San Pietro, impresa agricola ad indirizzo cerealicolo e zootecnico, che aveva da poco inserito anche la coltivazione del pomodoro da industria. Per capire l’entità del danno basti pensare che le acque del Tanaro hanno cancellato completamente questa coltivazione. Anche le aree di Solero e Felizzano sono state completamente messe in ginocchio da una piena del Tanaro che ricorda quella del 1994. Patate, grano, pomodoro e orticole in generale sono state andate distrutte, completamente sommerse dalla piena. “Lo spettacolo che ci siamo trovati di fronte è stato davvero desolante. - ha affermato il direttore provinciale Piero Torchio commentando la situazione delle zone di Solero e Felizzano - La campagna sembrava sparita per lasciare posto al mare, davvero terribile, non osiamo pensare ai danni Coldiretti, è determinata più che mai a sollecitare le Istituzioni affinchè venga accolta al più presto la richiesta di  stato di calamità naturale”. “La nostra agricoltura viene messa ancora una volta a dura prova, anche il tempo pare accanirsi contro gli imprenditori agricoli – ha aggiunto il presidente provinciale Lorenzo Galante - purtroppo abbiamo ancora negli occhi quanto accaduto nel ’94, per questo adesso siamo così spaventati. Inoltre, vedere campi allagati e pensare a quali conseguenze ne potranno derivare non ci porta a sperare in nulla di positivo. Per questo speriamo di poter contare sull’appoggio delle Istituzioni e di quanti ci possano dare una mano, anche a livello morale”.


“È necessario intervenire con la manutenzione del territorio”
Al momento i danni per l’agricoltura ammontano a 15 milioni di euro

La Coldiretti, per conto dei propri associati, ancora una volta colpiti da un evento alluvionale, quello del 27 e 28 aprile scorsi, denunciano i danni subiti, che si sintetizzano in distruzione delle colture autunnali e primaverili, perdita delle scorte, danni agli allevamenti, alle strutture, agli impianti, ai macchinari, alle attrezzature e alle abitazioni. “Coldiretti è fermamente convinta che sia necessario porre fine a questi disastri, perché non si ripeta ciò che è successo nel 1994. – afferma il direttore provinciale Piero Torchio - Infatti, attraverso la testimonianza degli associati più anziani, sono perfettamente a conoscenza del fatto che il fiume, anche in passato ha presentato fenomeni di esondazione, ma mai con questo impeto e con danni così ingenti e frequenti”. Ecco le richieste, che Coldiretti ha inoltrato agli On. Franco Stradella, Massimo Fiorio e Mario Lovelli, ai Consiglieri Regionali Ugo Cavallera, Marco Botta, Oreste Rossi, Rocco Muliere e Bruno Rutallo, affinché nell'ambito del loro ruolo, intervengano presso gli organi preposti:
1) Dichiarazione immediata dello stato di calamità. 2) Applicazione del Decreto Legislativo 29/03/2004 n°102, escludendo il vincolo della percentuale minima di danno del 30% della P.L.V., come successo nel 1994, onde pagare totalmente il danno subito. 3) Sospensione per un tempo congruo di tutti i pagamenti relativi a imposte, tasse, tributi; inoltre la sospensione di tutti gli adempimenti verso lo Stato, sia quelli volontari periodici, sia quelli coattivi o già azionati attraverso l’Agenzia delle Entrate, con l’invio di avvisi bonari o cartella esattoriale. (La sospensione è prevista dallo Statuto del Contribuente ai sensi dell’art. 9 della Legge 212/2000). 4) Sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e del premio delle assicurazioni contro gli infortuni e le malattie professionali. 5) Sospensione del pagamento delle rate di mutuo e possibilità di rinegoziazione degli stessi, in quanto l’alluvione è causa di forza maggiore. 6) Rilocalizzazione dei centri aziendali, come è avvenuto nel 1994 nei comparti dell'artigianato, del commercio e dell'industria, con incentivi concreti a fondo perduto.
7) Possibilità di costruire argini a difesa del centro aziendale. 8) Dichiarazione di queste terre come zone svantaggiate. 9) Inserimento nell'attuale sistema assicurativo, con le cosiddette polizze multi rischio, anche dell'evento catastrofico dell'alluvione limitatamente a queste aree, ovviamente con significativo contributo del costo della polizza, a carico dello Stato.
10) Completamento immediato del pagamento delle indennità di esproprio relative alla costruzione degli argini non ancora ultimate dopo il 1994. 11) Pagamento immediato della Pac 2008 e di tutte le misure previste dal Psr, per le aziende alluvionate che ad oggi non hanno ancora percepito questi aiuti. 12) Pagamento della Pac e delle misure previste dal Psr, relative all'anno 2009 subito dopo la presentazione delle domande (entro giugno 2009). Relativamente alle misure agroambientali del Psr prevedere il pagamento dell’aiuto alla coltura sia nel caso abbia subito la distruzione totale o parziale, sia nel caso non sia stata possibile la semina.

“Infine, poiché è chiaro che il territorio e l'agricoltura hanno un legame stretto e importantissimo, Coldiretti auspica per il futuro una maggiore collaborazione con le Istituzioni, gli enti preposti e la propria base associata, ogni qualvolta si progettino interventi sul territorio. – aggiunge il presidente provinciale
Lorenzo Galante - Poiché questo disastro colpisce il settore agricolo in un momento già particolarmente difficile, la Coldiretti chiede al mondo politico un impegno incondizionato alle loro istanze.”

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