7 Giugno 2024
ELEZIONI: IL MANIFESTO DELLE PRIORITÀ DEL MONDO AGRICOLO PER ‘L’EUROPA E IL TERRITORIO CHE VOGLIAMO’

In attesa degli esiti elettorali e della formazione delle nuove istituzioni dell’Unione Europea, la Coldiretti ha messo a punto un “Manifesto” sulle misure che chiede ai nuovi vertici di Bruxelles e una serie di priorità per il territorio presentate nel corso degli incontri sul territorio con i candidati dei vari schieramenti.

“Alla politica chiediamo massima attenzione al nostro settore ricordando che proprio nelle imprese agricole si produce il cibo di qualità, base del nostro Made in Italy. Stiamo vivendo una situazione di grande preoccupazione per l’intero settore agricolo. Come Coldiretti Alessandria ribadiamo la necessità di  provvedere a  ridurre i formalismi della burocrazia, sviluppare la multifunzionalità e l’economia agricola anche attraverso il vettore dell’agricoltura sociale, investire sulla distintività integrale delle produzioni agricole, rafforzando al contempo il legame tra turismo ed enogastronomia, sostenere la presenza e l’offerta del cibo del territorio, incentivando la presenza dei mercati contadini e vincolando la ristorazione pubblica a corsie preferenziali per le produzioni locali. Salvaguardare l’ambiente e lo spazio rurale per una virtuosa distribuzione delle acque ad uso irriguo”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

A livello territoriale è stata puntata l’attenzione sulla fondamentale importanza degli accordi di filiera e i rapporti con l’agroindustria virtuosa ma anche le criticità dei Bandi per accedere a fondi e contributi che rappresentano concreti strumenti per sostenere la competitività delle imprese, le risorse idriche, la situazione delle aree golenali, i danni da fauna selvatica, la battaglia per l’etichettatura trasparente, la nuova Pac, il consumo di suolo e il recupero delle terre abbandonate.

Argomenti che rientrano nel documento “L’Europa che vogliamo”, finalizzato a rilanciare l’agricoltura, valorizzare il ruolo dei produttori, difendere qualità e trasparenza dei prodotti agroalimentari, sostenere il reddito degli agricoltori.

“Tutelare e valorizzare l’agricoltura e la sua straordinaria biodiversità è un atto necessario per promuovere la sostenibilità e l'importanza delle filiere, auspichiamo in una politica impegnata alla salvaguardia e promozione nei settori strategici di agricoltura, ambiente e turismo per combattere lo spopolamento e creare nuovi livelli occupazionali – ha commentato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. L'attenzione e la sensibilità verso questi i temi rappresentano la base per far crescere il territorio a tutti i livelli, dalla provincia all’Europa, per favorire la costruzione del bene comune, la conferma che stiamo lavorando insieme nella giusta direzione. Una condivisione di intenti che non rappresenta un atto propagandistico elettorale, ma l'affermazione di un convincimento sentito verso il mondo agricolo, che nei fatti le diverse posizioni politiche hanno sempre sostenuto”.

Il documento parte dagli aiuti della Pac (Politica Agricola Comune) che Coldiretti chiede di incrementare per due finalità strategiche: assicurare l’autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale. Coldiretti a questo proposito ribadisce la funzione della Pac “uno strumento prioritariamente agricolo e non ambientale” da cui dipende il futuro del cibo e conseguentemente stabilità, pace e democrazia. Il messaggio è chiaro: basta con le politiche “ideo-ecologiste”, mai più strategie scritte contro l’agricoltura, ma investimenti anche per favorire il ricambio generazionale e assicurare così il futuro all’Unione europea.

Collegato strettamente a questa richiesta un altro intervento importante: il riconoscimento del ruolo degli agricoltori come custodi degli ecosistemi e della biodiversità.

Terzo punto fondamentale e centrale nell’azione che Coldiretti: l’obbligo dell’etichetta con indicazione di origine per tutti gli alimenti e abolizione della regola del codice doganale sull’ultima trasformazione. Nella difesa a 360 gradi del cibo rientra la richiesta di stop alle importazioni che non rispettano gli standard europei e italiani.

La parola d’ordine non può che essere una: reciprocità. Per scrivere la parola fine alla concorrenza sleale. La difesa del cibo si basa anche sul no al Nutriscore, l’etichetta nutrizionale che inganna i consumatori e danneggia i prodotti di qualità, e al cibo realizzato in laboratorio. Grazie alla Coldiretti la questione dei prodotti alimentari artificiali è diventata di dominio pubblico. Il nostro Paese ha varato una legge che vieta produzione, trasformazione e importazione che è diventata un modello. Dodici Paesi dell’Unione Europea infatti hanno sottoscritto un documento che prevede una moratoria sul cibo a base cellulare. E dall’altra parte dell’oceano Florida e Alabama hanno varato una normativa analoga a quella nazionale.

Altra questione chiave per garantire una dieta sana e di qualità è il riconoscimento di un giusto reddito per gli agricoltori. Per Coldiretti la Pac dovrà incentivare un modello che favorisca gli accordi di filiera affinché nella catena del valore non venga svantaggiato l’anello dei produttori.

Al settimo punto la semplificazione delle regole dello Sviluppo rurale e il rafforzamento degli investimenti in ricerca (a partire dalle Tea) e formazione. La promozione dell’innovazione deve diventare, per Coldiretti, un driver della Ue. Tra le proposte una campagna di sostegno all’agricoltura di precisione, investimenti europei per sistemi di intelligenza artificiale per superare i ritardi su questo fronte presidiato dai giganti tech di Stati Uniti e Cina.

Altro capitolo quello della gestione dei rischi che deve puntare anche a una maggiore flessibilità e velocità nell’accertare i danni e nella ricostruzione del capitale di anticipazione per assicurare la continuità dell’azienda.

Senza dimenticare il contenimento della fauna selvatica necessario per tutelare il reddito degli agricoltori.

E ultimo, non certo per importanza perché potrebbe rappresentare la vera svolta, la cancellazione della burocrazia che oggi obbliga gli agricoltori a produrre più carte che alimenti.

 

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