22 Giugno 2020
IPOTESI TAGLIO IVA: OCCASIONE DI RILANCIO PER SETTORI PRODUTTIVI E RISTORAZIONE

“Il taglio dell’Iva sul vino e sui principali prodotti alimentari potrebbe rappresentare un’occasione di rilancio per la ristorazione che rischia un crack da 34 miliardi nel 2020 a causa della crisi economica, del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa”.

E’ quanto afferma Mauro Bianco, Presidente Coldiretti Alessandria, in riferimento all’ipotesi di riduzione dell’Iva annunciata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

La drammatica riduzione dell’attività pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra artigianale, dalla carne al pesce, che trovano nella ristorazione un importante mercato di sbocco.

“La spesa alimentare fuori casa prima dell’emergenza coronavirus – continua Bianco – era pari al 35% del totale dei consumi a tavola degli italiani ed in alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione  è addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Ma il taglio dell’Iva su beni alimentari essenziali ha un effetto valanga sul carrello degli italiani a vantaggio soprattutto delle famiglie più bisognose dove il cibo ha una maggiore incidenza sul reddito ma anche sulle imprese agricole ed alimentari”.

Coldiretti ha proposto al Governo anche un piano straordinario per aumentare ad un miliardo di euro la dotazione dei fondi per l’acquisto del cibo destinato agli indigenti, scegliendo solo prodotti agroalimentari 100% Made in Italy.

“Un obiettivo da estendere anche alla ristorazione pubblica con un grande piano di acquisti di prodotti Made in Italy per le mense di scuole, ospedali e caserme – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Un piano generale di rilancio che va accompagnato nelle campagne dalla cancellazione per quest’anno dei versamenti contributivi dell’imprenditore agricolo e dei propri dipendenti nei settori maggiormente colpiti per sostenere competitività ed occupazione”.

Per questo serve anche una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

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