“Tutto distrutto: in campo non c’è più nulla. Nell’arco di un quarto d’ora un anno di lavoro portato via, in un’annata già fortemente compromessa da continui episodi di maltempo che hanno ritardato i lavori in campo e fatto crescere, soprattutto per i cereali, pericolo di muffe e malattie fungine. Lo scenario, dopo la tempesta, è surreale: grano completamente allettato, mais spezzato e pomodori che non verranno mai raccolti. A tutto questo si aggiunge il rischio è che l’eccesso di acqua provochi anche il fenomeno definito “cracking” cioè “spacco” che si verifica quando, in fase di maturazione, ci sono piogge molto intense e umidità atmosferica elevata rendendo di fatto il prodotto non commercializzabile con le conseguenti perdite economiche. Centinaia di ettari dove non si raccoglierà più nulla”.
Così Mario Castelli, delegato Giovani Impresa Coldiretti Alessandria, titolare della Società Agricola “Cascina Mezzano” a Solero, sugli effetti della nuova ondata di maltempo che sembra non dare tregua sul territorio provinciale.
E’ il quadro che emerge dal monitoraggio di Coldiretti Alessandria. Per molti imprenditori della zona perso il 100% del raccolto: soprattutto grano, orzo, mais, barbabietole, girasole.
E’ questo l’amaro primo bilancio della grandinata e del forte vento che ieri pomeriggio si sono abbattuti nell’Alessandrino, in particolare nelle zone di Felizzano, Fubine, Quattordio, Solero, Carentino.
“E’ l’agricoltura a pagare il prezzo più alto, il settore cerealicolo e le colture a pieno campo. Vento e grandine a macchia di leopardo, in alcuni punti le perdite del raccolto arrivano anche al 100% – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Si tratta dell’ultima spallata del clima impazzito. Il risultato sono pesanti danni alle coltivazioni con la perdita di un intero anno di lavoro, conseguenza dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi che fanno registrare ingenti perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.
“I nostri tecnici stanno effettuando sopralluoghi, sarà necessario monitorare nel tempo la situazione e auspichiamo a brevissimo un intervento da parte della Regione Piemonte. Se la pioggia è manna per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. La caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza e dove a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio”.
Si tratta del risultato dei 272 eventi estremi, praticamente 40 al giorno, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito l'Italia nell'ultima settimana con centinaia di ettari di colture finiti sott'acqua, secondo l’analisi su dati Eswd della Coldiretti.