13 Aprile 2011
Positiva la decisione del Parlamento Europeo di consentire agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di Ogm per “motivi ambientali”

“Gli Ogm spingono verso un modello di sviluppo che è il  grande alleato dell'omologazione ed in grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. – ha affermato il presidente provinciale Roberto Paravidino commentando il risultato della decisione europea - Sugli Ogm non vogliamo farci massificare da una logica globalizzata che va contro la tipicità del prodotto italiano. Un’agricoltura moderna che vuole rispondere alle domande dei consumatori deve fare scelte coerenti con i bisogni di sicurezza alimentare e ambientale nel rispetto del principio della precauzione, per non iniziare a percorrere strade senza ritorno”.
Con queste parole il presidente di Coldiretti Alessandria ha commentato la positiva decisione del Parlamento Europeo di consentire agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm)  per “motivi ambientali”: dalla resistenza ai pesticidi alla disseminazione nell'ambiente alla tutela della biodiversità.
Un orientamento che premia la decisione dell’Italia di mantenere il proprio territorio libero da Ogm, sostenuta da un’ampia coalizione in rappresentanza della maggioranza assoluta dei cittadini italiani: questo ciò che ha affermato Coldiretti nel sottolineare che il parere della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo risponde alla necessità di tutelare il territorio dal rischio di contaminazioni irreversibili.
“L’adozione ufficiale di queste proposte – aggiunge il direttore provinciale Coldiretti Alessandria Simone Moroni - dà valore  alla scelta lungimirante fatta dall’Italia per un agricoltura libera da Ogm grazie all’impegno di un vasto schieramento che comprende Coldiretti, movimenti ambientalisti, consumatori e istituzioni in rappresentanza della maggioranza dei cittadini e agricoltori italiani”.
La scelta di vietare la coltivazione di Ogm in Italia è coerente quindi con la stragrande maggioranza dei cittadini che è contraria al biotech nei campi e nel piatti.
“D’altra parte in Italia, per la conformazione morfologica dei terreni e le dimensioni delle aziende, in caso di semine Ogm non sarebbe possibile evitare le contaminazioni e sarebbe violata – continuano Paravidino e Moroni - la sacrosanta libertà della stragrande maggioranza degli agricoltori e cittadini di avere i propri territori liberi dal transgenico”.
Sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione”, il 73 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.
La forte contrarietà espressa dai consumatori sui prodotti geneticamente modificati è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni nei quali è stata condotta la tradizionale indagine della Coldiretti ed è la conferma che non si tratta, quindi, di una valutazione emotiva.

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