Il nuovo decreto flussi varato dal Consiglio dei Ministri rappresenta un importante passo avanti per garantire la disponibilità di lavoratori nei campi e, con essa, la produzione alimentare nel Paese.
E’ il commento della Coldiretti al varo del provvedimento da parte del CdM, che porta a 47mila la quota complessiva di stagionali agricoli gestite dalle associazioni agricole, con l’obiettivo di semplificare le procedure di assunzione, facendo incontrare realmente domanda ed offerta.
Uno dei problemi principali del meccanismo del decreto, più volte denunciato da Coldiretti, era legato al fatto che i lavoratori ricevevano spesso il nulla osta quando le attività di raccolta erano terminate. In tale ottica è fondamentale lavorare a una velocizzazione dei processi all’estero, attraverso il diretto coinvolgimento dei consolati.
“Un cambio di passo importante da parte del Governo al quale deve ora seguire il definitivo superamento del click day permettendo alle imprese di presentare le richieste durante tutto l’anno, con il supporto delle associazioni agricole e in base alle reali esigenze stagionali. Ci sono peraltro le premesse per poter portare le quote nei prossimi tre anni anche a 50-60mila lavoratori”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Sono circa un milione i lavoratori impiegati nelle 185.000 aziende agricole che assumono manodopera, per un totale di oltre 120 milioni di giornate lavorative l’anno, secondo l’analisi Coldiretti. Oltre un terzo della forza lavoro nei campi proviene da Paesi esteri, con lavoratori rumeni, indiani, marocchini, albanesi e senegalesi tra i più numerosi.
In provincia di Alessandria lo scorso anno sono stati circa 3.000 i lavoratori con contratti stagionali, di questi il 90% impiegati nei vigneti.
“Intanto, viste le alte temperature è importante adottare anche a livello provinciale tutte le precauzioni necessarie per evitare rischi alla salute legati al caldo torrido, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione alla possibilità di organizzare il lavoro iniziando la mattina presto o sfruttando le ore notturne per lo svolgimento delle attività, in un momento chiave per le produzioni Made in Italy - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Tra luglio e settembre, infatti, arriva a maturazione la maggioranza della frutta e della verdura, oltre ai cereali, e le attività di raccolta non possono dunque essere fermate, pena la perdita delle produzioni e il blocco degli approvvigionamenti sugli scaffali dei supermercati”.
In un momento così delicato è importante quindi adottare delle strategie ad-hoc che preservino tanto la salute dei lavoratori che la qualità del prodotto in campo che rischia di andare irrimediabilmente perduto, mettendo a disposizione dei lavoratori acqua e dispositivi di protezione (cappellini e indumenti adatti) sino allo stop alla raccolta nelle ore più calde.
Come stabilito dall’ordinanza “anti-caldo” firmata oggi dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio che regola le condizioni di lavoro in situazioni di esposizione diretta e prolungata al sole. L’ordinanza entrerà in vigore domani e sarà valida fino al 31 agosto.