29 Luglio 2025
CONSUMI: CON IL 64% CHE PREDILIGE LA SPESA NEI MERCATI CONTADINI TAGLIO ALLO SPRECO ALIMENTARE

Quasi due cittadini su tre (64%), prediligono la spesa a chilometro zero, direttamente dal produttore: mercati contadini di Campagna Amica e vendita diretta, nelle piazze della provincia alessandrina, “aperti per ferie”.

Ad essere apprezzate sono nell’ordine la qualità dei prodotti (38%), il rispetto della stagionalità (27%) e il rapporto prezzo/qualità (19%). Una consuetudine che è entrata profondamente nelle abitudini di consumo delle famiglie che trovano negli acquisti diretti dall’agricoltore risposte al bisogno di genuinità, freschezza dei prodotti e garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare. Senza dimenticare le motivazioni di carattere ambientale e di impegno sociale a favore delle realtà locali.

Una opportunità che aiuta peraltro a combattere anche lo spreco alimentare che, secondo l’Ispra, scende dal 40-60% per i sistemi alimentari di grande distribuzione ad appena il 15-25% per gli acquisti diretti dal produttore agricolo. Chi fa la spesa esclusivamente tramite reti alimentari alternative spreca meno perché i cibi in vendita sono più freschi e durano di più e non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio.

Meno spreco più rispetto per l’ambiente. È stato calcolato, infatti, che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve attraversare quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’anguria brasiliana, che viaggia per oltre 9mila chilometri, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Una attenzione all’ambiente dunque che contribuisce anche alla lotta al degrado di interi quartieri della città che i mercati contadini rivitalizzano.

“Aver creato un sistema di distribuzione del cibo locale mette l’Italia anche nella condizione di affrontare con una opzione in più l’instabilità dei mercati internazionali per le guerre commerciali legate al fenomeno dell’aumento dei dazi - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Lo sviluppo di questa rete consente di ragionare sempre di più dell’importanza del cibo territoriale il cui consumo dovrà essere ancora più presente nella ristorazione pubblica a partire dalle scuole, ospedali e carceri per assicurare da un lato alimenti buoni e sicuri e dall’altro favorire lo sviluppo del Made in Italy agro alimentare”,

Un argine importante alla standardizzazione per la tutela della biodiversità con i “Sigilli di Campagna Amica”, oltre 1.500 prodotti in via di estinzione che sono stati recuperati per essere venduti nei mercati. Tra i “Sigilli” si possono trovare varietà di legumi antichi, cereali dimenticati, ortaggi dal sapore inconfondibile e salumi di razze a rischio di estinzione. La loro presenza nei mercati di Campagna Amica non solo offre ai consumatori prodotti di altissima qualità e dal gusto autentico, ma educa anche all’importanza della diversità e alla sostenibilità delle pratiche agricole. Sempre più diffusi, infatti, aule didattiche, orti urbani, classi di cucina contadina e appuntamenti mirati con il coinvolgimento delle scuole.

Tra il 2012 e il 2024, in Italia sono spariti quasi 118mila negozi al dettaglio e 23mila attività di commercio ambulante, con un trend più visibile nei centri storici piuttosto che nelle periferie. Al contrario, la presenza dei mercati contadini si moltiplica nelle grandi e piccole città, in forma stabile e ambulante, diventando presidio a difesa dell’identità alimentare nazionale che rischia di sparire dalle strade e dalle piazze delle città italiane dove ha rappresentato per secoli un valore aggiunto inestimabile dal punto di vista storico, culturale e turistico costretto ora a subire il pressing di kebab, sushi e caldarroste fuori stagione.

“A differenza delle grandi catene, una rete diffusa di mercati contadini raggiunge anche le fasce più fragili della popolazione, sostiene le economie locali, preserva la biodiversità e offre un’alternativa concreta nei periodi di crisi che stiamo vivendo. Questi modelli di vendita rappresentano un pilastro per la sicurezza alimentare, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi