Continuare a rilanciare la filiera del frumento tenero del territorio. È questo l’obiettivo del progetto filiera “Gran Piemonte”, giunto al sesto anno di semine.
Nonostante le difficoltà legate a meteo e mercato, la produzione di grano in provincia di Alessandria si mantiene sui circa 34.000 ettari coltivati.
È quanto emerge dall’analisi tecnica di Coldiretti Alessandria sulla trebbiatura 2025, che evidenzia i vantaggi dell’accordo di filiera Gran Piemonte stipulato a livello regionale tra Coldiretti e il Consorzio Agrario del Nord Ovest che quest’anno ha fatto registrare un raccolto di circa 10.000 ettari a livello piemontese: una superficie destinata a crescere in vista delle prossime semine autunnali.
Prospettive importanti che hanno una proiezione sul raccolto 2026 di 45.000 tonnellate, tra miscela Gran Piemonte, Barilla, Giorgione, mix Forza Piemonte e Harmony.
Numeri rilevanti emersi durante l’incontro a cui hanno partecipato oltre cento cerealicoltori, organizzato in sede Coldiretti Alessandria alla presenza del Presidente provinciale Mauro Bianco e del Direttore Roberto Bianco e del Responsabile Area Economica di Coldiretti Piemonte Franco Ramello.
Per il Cap Nord Ovest hanno illustrato “l’importanza di mettersi in filiera” il Presidente Adriano Cavallitto, il Vice Direttore Diego Bono e il Direttore commerciale Luigi Bianchi.
“Dall’estate del 2020 quando, con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, è partito il progetto di filiera Gran Piemonte i numeri sono cresciuti notevolmente e ad oggi, alla vigilia con l’autunno del sesto anno di semine, hanno aderito, nell’ultima campagna, oltre mille aziende su tutto il territorio, per una superficie di 9.800 ettari (di cui 3.200 in provincia di Alessandria), ed una produzione di 420 mila quintali, ovvero oltre al 15% della superficie piemontese – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Negli anni, il progetto si è rivelato una valida opportunità per le aziende cerealicole che hanno potuto migliorare la loro prospettiva di reddito, grazie alle importanti premialità previste dai contratti rispetto alle quotazioni di borsa, ed anche una garanzia di sicurezza e tracciabilità a fronte delle importazioni di grano tenero dall’estero che non rispetta i nostri standard qualitativi”.
Le aziende cerealicole aderenti alla filiera Gran Piemonte hanno coltivato diversi mix di frumento tenero, attentamente selezionati dai tecnici della Coldiretti che, in particolare, hanno sperimentato con successo il mix “Forza Piemonte” che verrà riproposto quest’autunno per le nuove semine e consiste nella miscela di più varietà di grano con caratteristiche diverse ma che coltivate assieme, nel rispetto di un disciplinare di produzione attento all’ambiente e alla biodiversità, sono in grado di fornire un’ottima resa produttiva, una buona resistenza alle patologie e una farina duttile con una stabilità delle caratteristiche molitorie.
“In vista delle semine autunnali di frumento tenero abbiamo in programma la crescita dei quantitativi prodotti nell’ambito di Grano Piemonte, che consentono alle nostre aziende di vedersi riconosciuti prezzi equi, mai al di sotto dei costi di produzione, come prevede la normativa di contrasto alle pratiche sleali – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Le manovre speculative sui prodotti alimentari sono sotto gli occhi di tutti. È evidente ancora una volta quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero e badare alla sovranità alimentare scegliendo la via dei progetti di filiera. In particolare, dall’estero vengono importate in Italia oltre 12 milioni di quintali di varietà di grano tenero che vengono impiegate dall’industria dolciaria per la produzione di panettoni, biscotti, grissini, pane in cassetta e vari prodotti da forno. Facciamo appello proprio a quell’agroindustria piemontese che utilizza frumento tenero straniero per ribadire che l’obiettivo prioritario deve essere quello di valorizzare al meglio le produzioni locali, frutto di selezioni e controlli produttivi lungo la filiera che, al contrario, non esistono sul grano importato”.
È evidente quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero e badare alla sovranità alimentare scegliendo la via dei progetti di filiera. Il progetto Gran Piemonte, anche in annate complicate sotto il profilo climatico ed economico, consente di potenziare e valorizzare la produzione di grano alessandrino per ottenere prodotti con farine di ottima qualità, che rispondono alle esigenze di consumatori sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti, e per remunerare i cerealicoltori come meritano. Il riferimento sono le principali borse merci, i mesi di luglio ed agosto, ed il pagamento all’imprenditore agricolo è fissato in modo da garantire un’immediata remunerazione.
