19 Settembre 2011
Dopo la pioggia dei giorni scorsi inizia la stagione dei funghi

La pioggia dello scorso fine settimana ha fatto gioire gli appassionati raccoglitori di funghi. 
L'arrivo del maltempo, infatti, con la pioggia che ha interrotto bruscamente un lungo periodo di bel tempo ha provocato danni a macchia di leopardo nelle campagne riaccendendo gli entusiasmi degli appassionati raccoglitori di funghi dopo che la ridotta piovosità e il caldo record di fine estate avevano fatto temere il peggio.
Il mese di agosto, infatti, si è classificato al decimo posto tra i più caldi degli ultimi dieci anni e con il 73 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media si attesta all'ottavo posto tra i mesi più asciutti dal 1800.
Il cambiamento del clima, dove temporali intensi hanno colpito le colture e la vendemmia in corso, gioca a favore dei molti cercatori e buongustai che dedicano il proprio tempo libero nelle montagne e nei boschi italiani a "caccia", nel sottobosco o sulle tavole, dei gustosi miceli.
“La nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali – precisa il presidente Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino - terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco. L'attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un'importante integrazione di reddito per migliaia di "professionisti" impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici”.
“E' necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – continua il direttore della Coldiretti alessandrina Simone Moroni - vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica”.
I funghi sono prodotti di valore medio sotto il profilo nutrizionale e contengono in prevalenza acqua, ma anche proteine, carboidrati, sostanze minerali e vitamine, in percentuali variabili a seconda del livello di maturazione, ma essendo poveri di calorie e ricchi di cellulosa non ingrassano chi li mangia. Le vitamine prevalenti sono quelle del gruppo B e i sali minerali sono rappresentati principalmente da potassio e fosforo.
I funghi possono essere consumati freschi, congelati, essiccati o conservati sottovetro, ma l'attitudine alle diverse preparazioni differisce a seconda delle diverse varietà: ad esempio porcini e trombette non devono essere sbollentati prima di essere congelati mentre il lattario è perfetto se viene cotto.
Si stima che i quasi 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell'Italia possano offrire una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati: tutte gettonatissime che, proprio in queste settimane, torneranno protagoniste di preparazioni prelibate, soprattutto in agriturismo.

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