“E’ proprio il danno agli agricoltori l’unico dato certo di tutta questa vicenda gestita nel completo caos tra errori, ritardi e dannose approssimazioni a livello europeo. Una psicosi che sta avendo i suoi effetti anche in provincia”.
Con queste parole il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina, Roberto Paravidino e Simone Moroni, hanno commentato ciò che sta accadendo in Italia, e in Europa, a causa del famigerato batterio killer.
La mobilitazione “antipanico” organizzata dalla Coldiretti, a sostegno della qualità e della sicurezza alimentare Made in Italy, si è resa necessaria dalla ripetuta diffusione di notizie risultate infondate che hanno però provocato il cambiamento della dieta di un cittadino europeo su tre, per questo è necessario superare la psicosi ingiustificata che ha determinato il crollo negli acquisti a livello nazionale e all’estero, ma anche quello di sostenere la richiesta italiana di risarcimento per i 100 milioni di euro di danni subiti dal Made in Italy alimentare, a seguito del crollo delle esportazioni e del calo dei consumi sul mercato nazionale.
L’Italia è il principale produttore di frutta e verdura dell’Unione Europea con 300mila aziende agricole specializzate per una produzione attorno ai 25 milioni di tonnellate che genera un fatturato di oltre 11 milioni di euro e garantisce occupazione per 50 milioni di giornate di lavoro.
I produttori contestano anche lo stop tedesco generalizzato al consumo di verdure fresche perché ormai è chiaro dalla localizzazione dell’epidemia che il problema si è verificato in Germania e non riguarda le produzioni degli altri Paesi che peraltro sono identificabili dall’obbligo di indicare in etichetta la provenienza.
“Un doppio danno per i consumatori tedeschi che sono costretti a rinunciare a prodotti sicuri che fanno bene alla dieta e alla salute. Il rincorrersi di falsi allarmi ha alimentato – continuano Paravidino e Moroni - una psicosi che ha anche offerto alibi a misure protezionistiche ingiustificate come il blocco delle importazioni dalla Russia con gravi danni economici. L’incertezza sta avendo effetti devastanti sui mercati con il danno ai produttori agricoli che è l’unico elemento certo di questa emergenza. Si registrano, infatti, disdette negli ordini anche perchè le produzioni olandesi prima dirette verso la Russia vengono dirottate sui mercati europei come l'Italia a seguito del blocco imposto da Putin”.
L’arrivo del batterio killer in Europa, a dieci anni esatti dal primo caso di “mucca pazza”, fa salire a 5 miliardi i danni provocati dalle psicosi nei consumi generati da emergenze alimentari, vere e presunte, che si sono verificate nell’ultimo decennio, secondo una stima della Coldiretti. Dalla mucca pazza all’aviaria, dal latte cinese alla melamina a quello tedesco alla diossina, ma anche al grano canadese all’ocratossina e all’olio di semi ucraino contaminato da idrocarburi, gli allarmi provenienti dalle diverse parti del mondo si sono moltiplicati negli ultimi dieci anni con pesanti effetti
Non possiamo che unirci a quanto chiesto dal nostro presidente nazionale Sergio Marini, hanno continuato il Paravidino e Moroni: “L’Italia deve chiedere i risarcimenti alle competenti autorità europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali, analoghe richieste sono già state formulate dal Portogallo e dalla Spagna per i ritardi e le incertezze accumulati nell’affrontare l’emergenza che hanno alimentato la psicosi”.
8 Giugno 2011
Coldiretti: “Effetto batterio killer:all’agricoltura un danno incalcolabile”