3 Maggio 2013
Continua il percorso di crescita verso i soci e per la redditività delle imprese

Un bilancio tutto in positivo, in cui l’Organizzazione trova un utile d’esercizio che ne conferma lo stato di salute e di costante affidabilità.
Risultati che vengono commentati dal presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino come “il giusto riconoscimento per un lavoro sempre più attento nei confronti di una realtà cui tutti noi siamo legati da un fortissimo senso di appartenenza. Una crescita costante della professionalità e del servizio accompagnata all’ottimizzazione delle risorse”.
L'assemblea provinciale Coldiretti 2013, composta da Giunta, Consiglio e i Presidenti di Sezione ha provveduto all'analisi e all'approvazione dei bilanci economici. Sono stati approvati all'unanimità sia il consuntivo che il previsionale.
“L'approvazione del bilancio è un momento di sintesi di tutto il lavoro svolto durante l'esercizio economico dell'anno precedente, il previsionale rappresenta l'impegno degli amministratori per una gestione attenta e scrupolosa dell'esercizio economico seguente. – ha sottolineato il direttore provinciale Simone Moroni - Una Federazione provinciale in crescita sia per il numero di servizi elaborati sia dal punto di vista finanziario: è questo ciò che è emerso dal rendiconto annuale. La cartina tornasole sono i risultati, molto buoni, ottenuti sul piano dei servizi tecnici, fiscali e di patronato: lo sviluppo di queste realtà ha ottenuto risultati anche molto lusinghieri nelle varie fasce territoriali”.
L’assemblea provinciale 2013 è arrivata a chiusura del ciclo di riunioni zonali e sindacali che hanno visto protagonista la base associata, importanti momenti di confronto che sono serviti a porre le basi per disegnare quel nuovo modello di impresa agricola proiettato all’interno di una visione dinamica e realmente integrata nella filiera agroalimentare che si riassume nel Progetto della filiera tutta agricola e tutta italiana.
“Il consenso unanime ottenuto in assemblea dai nostri dirigenti è un premio nei confronti della Federazione che ha lavorato con dedizione e competenza ed è anche un atto di trasparenza nei confronti di tutti gli associati che con il tesseramento dimostrano ogni anno attaccamento alla nostra organizzazione. – ha detto il direttore di Coldiretti Alessandria  Simone Moroni –  Nonostante il momento sia economicamente sfavorevole direi che possiamo guardare con serenità ad una sempre più incisiva e determinata azione sindacale a tutela degli associati Coldiretti.  La nostra è una realtà agile, attenta alle esigenze dell’impresa e in grado di agire in tempi molto veloci, in modo da consentire all’imprenditore che si rivolge ai nostri uffici di poter operare con ogni garanzia”.
L’assemblea provinciale si è svolta lunedì scorso nella sala multimediale al quarto piano della sede provinciale Coldiretti Alessandria, in corso Crimea 69: al centro dei lavori, dopo aver ascoltato da parte del presidente Roberto Paravidino un bilancio dell’anno trascorso e un primo giro d’orizzonte sulle iniziative che la Coldiretti organizzerà nei prossimi mesi, la situazione sindacale, la riforma della Pac e le progettualità che vedranno impegnato il settore primario nella difesa della tipicità e del Made in Italy.
Un’occasione per accelerare e consolidare quel processo di elaborazione strategica che è la fonte di legittimazione del ruolo di propulsione che Coldiretti si è data.
“E’ necessario considerare questi ultimi anni come periodi determinanti in cui sono venuti a maturazione e a completamento processi di cambiamento e di riforme - ha continuato Paravidino durante l’incontro – la cosa veramente importante e significativa è che questi risultati sono stati colti quasi in controtendenza nell’ambito di situazioni che non apparivano particolarmente propizie a recepire modifiche di natura strutturale”.
Durante l’assemblea è stata puntata l’attenzione sull’agricoltura vista come risorsa per il paese Italia: “E’ per questo che, con orgoglio, il progetto economico di Coldiretti si chiama “L’Italia che fa l’Italia”. Un modello di sviluppo sostenibile, sul piano sociale ed ambientale. Produrre cibo facendo reddito e tutelando il territorio. Ciò è possibile attraverso un'agricoltura  che guarda al Pil e al contempo alla qualità della vita e quindi all'ambiente. In questo contesto la nuova agricoltura multifunzionale, della produttività sostenibile, delle piccole produzioni locali e della qualità, della filiera corta e delle agro-energie, è destinata a diventare uno dei settori più importanti dell'economia locale, e nazionale, per trainare il Made in Italy”.
Gli interventi dei presidenti territoriali hanno toccato vari argomenti di stretta attualità agricola: dal contenimento dei danni procurati dalla fauna selvatica, alle difficoltà legate all’accesso al credito, dalla riforma della Pac alla tutela del vero Made in Italy.
Senza dimenticare l’importanza dei “nostri mercati degli agricoltori che stanno creando nuove economie e nuova occupazione rappresentando nel contempo un formidabile strumento di coesione sociale, animazione sociale ed educazione alimentare, perché ricreano un legame profondo tra consumatore e produttore, tra il luogo di consumo e il luogo di produzione, tra città e campagna”, ha affermato il presidente Roberto Paravidino nel sottolineare che “partendo dalla distintività, la filiera agricola italiana fa sì che questa diventi non solo la grande leva competitiva per le imprese ma anche la grande occasione di star meglio per la gente”.
«Il vero Made in Italy agroalimentare nasce nelle nostre campagne e deve diventare sempre più un valore aggiunto per lo sviluppo delle imprese agricole in tutto il territorio. Non bisogna mai dimenticare che la filiera agricola – hanno precisato ancora Paravidino e Moroni – è un modello di sviluppo economico con cui il mondo agricolo risponde ai bisogni di sicurezza alimentare delle persone, fondato su processi di trasparenza, di lealtà e di coerenza. Non ha solo la funzione di recuperare reddito agli agricoltori, ma, valorizzando l’economia locale, porta beneficio all’intera collettività e al territorio».

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