“E’ grave il blocco delle esportazioni di carne suina italiana attuato dalla Cina con il pretesto dei rischi per il contagio da Covid a pochi giorni dalla firma dell’accordo sugli investimenti tra Cina e Unione Europea giustificato dall’obiettivo di favorire un maggiore accesso al mercato secondo lo stesso presidente cinese Xi Jinping”.
E’ quanto commentano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo in riferimento all’allarme lanciato dopo che le autorità cinesi lo scorso 3 gennaio, hanno fatto rilievi in dogana su due container di carne congelata e cartonata perché ritenuta rischiosa per la diffusione del Covid.
Le autorità cinesi minacciano ora di impedire di esportare la carne di suino italiana nel gigante asiatico e di distruggere tutta la merce congelata arrivata in container presso il porto di Yantian e ora bloccata presso la dogana interna di Dong Guan. I container sono stati venduti a Cofco, la più importante società cinese di importazione di carne a partecipazione statale (6 miliardi di fatturato).
“Si tratta di un’accusa paradossale e palesemente infondata che viene da un Paese sul quale pesa peraltro l’ombra dell’omertà sulla pandemia e che, però, rischia di colpire il comparto suinicolo anche a livello territoriale – continuano Bianco e Rampazzo -. La filiera suinicola provinciale conta 400 stalle, con oltre 30.000 capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale. Un grave danno per il nostro agroalimentare che ha investito sulle prospettive di crescita delle esportazioni sul mercato asiatico. Per questo è urgente che intervengano le autorità nazionali e comunitarie per fermare una pretestuosa guerra commerciale dagli esiti preoccupanti”.