“Con i tagli all’agroalimentare si ferma la decisa svolta verso la rivoluzione verde in atto nel Paese che rappresenta l’obiettivo degli stessi fondi comunitari”.
Così il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo, nel sottolineare che la nuova versione del Recovery Plan limita le possibilità di rilancio dell’Italia in controtendenza alla destinazione green dei fondi europei.
Vengono tolte incomprensibilmente risorse per la crescita sostenibile, dalle filiere produttive alle foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, dagli invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua alla chimica verde e alle bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici.
“Chiediamo spiegazioni al Governo sul cambio di strategia in un momento in cui, proprio l’emergenza globale provocata dal Coronavirus, ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza”, continuano Bianco e Rampazzo.
Vanno superate le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali. In Piemonte e nel territorio alessandrino si annoverano eccellenze produttive dal riso al vino, dall’ortofrutta ai prodotti lattiero-caseari fino ai salumi e si contano, a livello regionale, 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc.
“Un patrimonio creato grazie al lavoro delle nostre imprese che anche durante la pandemia non si sono mai fermate, garantendo l’approvvigionamento alimentare della popolazione non facendo mai mancare beni essenziali nonostante le molteplici criticità – concludono Bianco e Rampazzo -. Bisogna ripartire dai nostri punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può offrire con la rivoluzione verde nuovi posti di lavoro e dare futuro ai giovani che, sempre di più, scommettono proprio sull’agricoltura”.