Sono 9.756 le imprese femminili in provincia di Alessandria sulle 42.011 totali, pari quindi al 23,2% delle imprese provinciali (dato superiore alla media regionale, 22,5%). Un dato che colloca Alessandria prima provincia in Piemonte per quota delle imprese-donna sul totale imprese: di queste 2.098 sono quelle del settore agricolo, comprendendo quasi la metà delle imprese femminili territoriali, con 861 aziende condotte da giovani donne, pari all’8,8% del totale delle imprese femminili in provincia.
E’ quanto emerge dai dati divulgati dalla Camera di Commercio per la provincia di Alessandria in occasione dell’8 marzo, Giornata della Donna.
Nonostante la pandemia stia lasciando dei segni nel mondo imprenditoriale, in generale il settore primario locale, continua a rientrare tra i primi posti della classifica di scelta per imprenditrici donne, un dato che mostra la dinamicità e possibilità di sviluppo del settore, dove il protagonismo femminile ha rivoluzionato l’attività, come dimostra l’impulso dato dalla loro presenza nelle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy fino alla presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica, oltre che nell’agriturismo.
E proprio al Mercato Coperto di Campagna Amica, inserito nel calendario degli eventi del Marzo Donna, organizzato in sinergia con la Consulta Pari Opportunità, le Donne Impresa Coldiretti di Alessandria hanno dato vita ad un evento che ha voluto essere un momento di aggregazione ma anche di riflessione dal titolo "Dall'orto alla tavola #iomangioitaliano" durante il quale si è svolto anche lo show cooking organizzato dal cuoco contadino Stefania Grandinetti.
“Quest’anno non possiamo non rivolgere un pensiero alle 200 mila donne ucraine arrivate in Italia con la guerra o prima nelle famiglie italiane, che in molti casi vivono giorni di sofferenza per i figli al fronte – ha affermato Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Alessandria –. E’ stato un anno ancora segnato da diverse difficoltà legate sia alla pandemia e sia ai mutamenti degli scenari di mercato con lo scoppio della guerra in Ucraina che sta acuendo la problematica delle speculazioni sui prezzi. Le imprese femminili, però, sanno da sempre guardare al futuro e dimostrare la loro solidità: dal condurre un’impresa multifunzionale all’essere mamma, dal saper raccontare il territorio a tavola al tramandare le tradizioni di famiglia innovando fino a dare una possibilità a chi è più svantaggiato grazie alle pratiche dell’agricoltura sociale”.
Un evento che è stato anche l’occasione per continuare a raccogliere prodotti non deperibili da donare all’Ucraina grazie all’iniziativa della spesa sospesa che ha visto dallo scorso sabato le Donne Impresa di Coldiretti attive su tutto il territorio nazionale per promuovere l’importante azione di solidarietà a favore delle popolazioni martoriate dalla guerra.
“Con questa iniziativa, che coniuga solidarietà e territorio, vogliamo sottolineare l’importanza di tutelare la biodiversità in cucina, la grande attenzione nella scelta degli ingredienti da utilizzare in cucina, diventato un elemento determinante. Partendo dalla figura del cuoco contadino attorno al quale ruotano tre concetti fondamentali: qualità, tracciabilità e distintività con piatti a chilometri zero, garanzia di trasparenza e sostenibilità. Una vera e propria rivoluzione culturale dove l’accoglienza diventa un momento fondamentale per la promozione del territorio e del buon cibo, ponendo la massima attenzione alla valorizzazione dei prodotti locali e alle ricette tradizionali”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
“Le imprese rosa, dunque, rappresentano un tassello importante della nostra Organizzazione e dell’economia regionale, ma, soprattutto, in questo momento di crisi, è fondamentale supportarle. Per questo bisogna agire subito facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti con lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma anche incentivando le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l’Ismea, riducendo le percentuali IVA per sostenere i consumi alimentari, prevedendo nuovi sostegni urgenti per filiere più in crisi a causa del conflitto e del caro energia e fermando le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.