8 Marzo 2011
8marzo: mimose,valore etico e ambientale

Profumo di mimosa nelle case, nei negozi, nei posti di lavoro e di svago della provincia alessandrina. Mimosa donata oggi, in occasione dell’8 marzo, Giornata dedicata alla Donna. Un gesto che, oltre ad avere un alto valore simbolico, ha anche un importante impatto ambientale perché sostiene una coltivazione realizzata con tecniche eco-compatibili. “Un prodotto tipico del Made in Italy che il 48 per cento delle donne ama festeggiare, secondo una indagine Fipe, proprio con i fiori – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - e dal punto di vista economico è importante ricordare che la produzione nazionale di mimose è sufficiente a coprire le richieste a prezzi che nei campi hanno oscillato attorno ai 5 euro al chilo, inferiori fino al 20 per cento rispetto al 2010”.
La mimosa è stata scelta come simbolo della Festa delle Donne perché sboccia in questo periodo ed è un fiore che dietro una fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.
Per conservare l'omaggio si consiglia di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in piena luce e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.
Dal punto di vista botanico si tratta in realtà un'acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, che insieme al genere della mimosa appartiene all'unica famiglia delle Leguminose.
Le varietà più diffuse sono la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono, ed è per questo particolare atteggiamento che ha preso il nome scientifico "mimus", dal latino attore mimico.
La mimosa venne introdotta in Europa intorno al 1820 e con il passar del tempo riuscì ad adattarsi molto bene al clima Italiano, soprattutto nelle zone temperate come la Liguria. Nei paesi d'origine come Sud America e Australia dove è considerata fiore nazionale, la mimosa raggiunge i 30 metri di altezza, in Europa, invece, al massimo 10 metri.
Donne Impresa Alessandria non poteva non festeggiare questa ricorrenza: quest’anno però ha deciso di organizzarsi in maniera un po’ diversa. Infatti, anziché l’8 marzo ha scelto giovedì prossimo per incontrarsi, in terra tortonese, a Volpedo per l’esattezza, per conoscere i luoghi pellizziani, veri e proprio tesori che si trovano a due passi da noi ma che spesso vengono ignorati o, peggio ancora, per alcuni sono del tutto sconosciuti. Sarà una piacevole occasione per ogni imprenditrice per conoscere uno spaccato importante del territorio alessandrino, una giornata dove si potrà puntare l’attenzione sulla cultura, sul ruolo della donna in agricoltura, sia in Coldiretti che nella società.
A prescindere dai significati che ognuno vuole attribuire alla ricorrenza, piace pensare a questa giornata come ad un importante momento di aggregazione e di complicità tra donne che sanno guardare al futuro con determinazione e fermezza:  senza paura delle nuove sfide e dei compiti sempre più difficili che vengono richiesti per esserne all’altezza.
L’occasione sarà importante anche per fare il punto sul Progetto di Coldiretti per una “Filiera tutta agricola e tutta Italiana”.

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