18 Maggio 2015
A Lu Monferrato nell’ambito della ottava sagra dedicata alla corilicoltura

Dalle colline del Monferrato, patrimonio dell’Unesco, l’eccellenza delle nocciole tonde, gentil, vincenti e… senza difetti. E’ possibile tutto questo?
Tematiche che sono state al centro del convegno che si è svolto sabato scorso nell’ambito dell’ottava sagra della nocciola che si è svolta a Lu Monferrato.
Ospite d’eccezione il cavalier Flavio Repetto, patron del colosso Novi, con il quale Coldiretti Alessandria sta portando avanti dal 2010 un importante accordo di filiera.
Una storia, quella del cavalier Repetto, classe 1931 e grinta da vendere, che nasce tra i vigneti, costituendo un’azienda per l’imbottigliamento dei vini dell’Alto Monferrato. È passato quindi alla ristorazione collettiva, all’imbottigliamento delle bevande gassate e alla distribuzione automatica di bevande in industrie e comunità. Nel 1982 ha rilevato due aziende, la Elah e la Dufour, in stato prefallimentare. È riuscito non solo a salvarle, ma anche a svilupparle, riassorbendo gran parte della manodopera. Nel 1985 ha acquistato la Novi Cioccolato, alla cui attività produttiva ha dato un notevole impulso, portando il marchio Novi a grande notorietà nel mercato italiano e non solo.
“In un momento in cui si tende a delocalizzare e molti grandi marchi lasciano l’Italia ci tengo a precisare a chiare lettere che la Novi non è in vendita, anzi. Nel nostri stabilimento entrano solo nocciole del Monferrato e del Piemonte, insomma delle nostre colline. Noi crediamo nelle potenzialità del territorio e dei suoi imprenditori- ha affermato il cavalier Repetto – Incentiviamo quest’ultimi ad aumentare la superficie coltivata a corilicoltura affinchè il numero di nocciole conferite nel nostro stabilimento possa aumentare: a noi servono 30.000 quintali di nocciole all’anno. Oggi arrivano da tutto il Piemonte, sarebbe bello potessero arrivare dal solo Monferrato”.
Negli ultimi anni in provincia di Alessandria si è assistito ad un continuo aumento delle superfici interessate a nocciola: mediamente 200 ettari all’anno.
Una ricetta di sicuro successo che ha visto in prima linea la Coperativa Corilu ottenere, non solo sul territorio provinciale e regionale, ampi consensi.
Ad aprire i lavori il sindaco di Lu, Michele Fontefrancesco, che ha sottolienato come in un contesto economico non facile la corilicoltura sia ancora in grado di offrire soddisfazioni.
L’impegno di Coldiretti nel sostenere la corilicoltura è stato sottolineato da Carlo Pagella, presidente della Zona di Alessandria, il quali si è soffermato sulla vitalità imprenditoriale della terra monferrina “ricca di iniziativa che vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici interessate “a nocciola”. Un territorio che manda segnali di estrema vitalità, di voglia di crescere, di saper guardare al futuro con fiducia e con la convinzione di riuscire a realizzare sempre nuovi progetti.
“Il territorio della provincia di Alessandria è ricco di aziende trasformatrici che ricercano un prodotto di qualità e di provenienza locale. – ha aggiunto Emiliano Bracco vice direttore della Coldiretti alessandrina – Ecco perché è necessario ripartire dal territorio seguendo il discorso di filiera dove la qualità deve fare la differenza, dove l’azienda si possa sentire tutelata dalle speculazioni di mercato, alleata con tutti quei soggetti che credono in un’agricoltura fatta di qualità e trasparenza. Accordi che premino in modo virtuoso chi produce e chi consuma”.
Il convegno ha richiamato un numeroso pubblico, il quale ha potuto apprezzare sia l’esposizione delle macchine agricole per il settore corilicolo allestita in piazza Gherzi, sia ascoltare le ultime novità tecniche. Gli interventi di settore sono stati coordinati da Alberto Pansecchi che, agronomo di Coldiretti, ha fatto il punto sui “Difetti della nocciola” e le tecniche sino ad ora attuate per evitare il problema. Interessanti sono stati i riferimenti alla sostenibilità economica ed ambientale dell’operazione. A seguire gli interventi di Tito Demaestri sull’analisi chimiche e merceologiche sulle nocciole del Monferrato e del Piemonte, di Luigi Merlo dell’Associazione Comuni del Monferrato che ha delineato come la valorizzazione del territorio possa rappresentare la carta vincente per essere competitivi e di Paolo Lambertini che ha approfondito il capitolo legato agli agrofarmaci e la loro distribuzione: un connubio necessario per un buon risultato.
A conferma dell’importanza che il settore corilicolo riveste nella provincia alessandrina l’impegno della Camera di Commercio che ha varato un progetto pluriennale per la valorizzazione della Tonda Gentile come ha sottolineato Giuseppe Concaro direttore del Cadir Lab che richiamato l’attenzione sulla manicalità dell’eccellenza, chiave di sicuro successo per la qualità e per avere un prodotto a “zerodifetti”.

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