23 Marzo 2011
Allarme rosso nel Novese e nell’Ovadese

Sta diventando una vera e propria emergenza quella dei lupi che sbranano le pecore.
A lanciare il grido d’allarme sono soprattutto le zona della Val Borbera nel Novese e dell’Ovadese. L’obiettivo della Coldiretti è fare il punto della situazione sulle possibili soluzioni a un problema che ogni anno costa all’agricoltura oltre due milioni di euro, con un trend in costante ascesa.
“Dopo i ripetuti attacchi dei cinghiali e i danni causati dai caprioli, ci si sono messi anche i lupi a minacciare gli allevamenti delle zone interne. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Simone Moroni – La situazione sta diventando sempre più critica, tanto da minacciare la sopravvivenza stessa delle aziende e, con essa, la manutenzione del territorio, con i conseguenti rischi dal punto di vista economico e ambientale”.
Alle amministrazioni del territorio, Regione Piemonte in testa, Coldiretti chiede la messa in opera di una cabina di regia unica sui selvatici. Solo in questo modo sarà possibile attuare una reale opera di prevenzione ed evitare che ciascun ente faccia il proprio calendario venatorio.
Oltre a ciò, la nuova legge deve garantire la prevenzione dei danni attraverso il contenimento della fauna selvatica e riconoscere il ruolo multifunzionale dell’impresa agricola per il recupero e la ricostituzione degli habitat naturali. Infine, serve un fondo regionale “aperto” affinché i danni reali accertati siano pagati al cento per cento e non, come ora, solo parzialmente. 
Per Coldiretti la situazione si fa sempre più preoccupante per il fatto che i lupi arrivano a spingersi fino nei centri abitati: ciò rappresenta un serio problema di sicurezza delle persone, oltre che delle greggi.
Per arginare la situazione Coldiretti richiede una efficace politica di controllo della fauna selvatica concedendo nel contempo risarcimenti rapidi agli allevatore ed agricoltori che hanno subito danni.
L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto, dal canto suo, ha approvato la delibera  relativa alla modifica dei criteri di applicazione dei risarcimenti dovuti agli allevatori in caso di predazione del bestiame domestico.
Una variazione necessaria, secondo l’assessore, per garantire una corretta applicazione del tariffario previsto, anche in relazione alla destinazione produttiva degli animali, e per una maggior tutela per gli ovini e i caprini, sempre più frequentemente aggrediti dai lupi.
Nel nuovo schema approvato dall’esecutivo regionale  sono contenuti con precisione gli importi dovuti per ciascun capo morto, sia esso ovino, caprino, bovino o equino, con un’indennità aggiuntiva che tiene conto dei danni indiretti e non determinabili come la ricerca di animali dispersi, lo smaltimento delle carcasse, gli aborti conseguenti all’attacco e il calo di produzione.
La Regione sta inoltre studiando azioni di medio-lungo periodo per tutelare il lavoro dei pastori con strumenti attivi, che permettano una corretta gestione dei pascoli e che siano allo stesso tempo strumentali all’ambiente e ai pastori.
“Determinante e prioritario non abbassare la guardia”, concludono Roberto Paravidino e Simone Moroni.

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