9 Dicembre 2011
Anche a Natale importante acquistare e regalare vero Made in Italy

Portafoglio alla mano anche gli alessandrini stanno cercando di capire quanto influirà la manovra Monti sui loro budget, a partire dalla benzina. Una vera e propria stangata!
Benzina, trasporti e logistica incidono complessivamente per circa un terzo sui costi della frutta e verdura ed assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari e di conseguenza l’effetto più evidente del rialzo nelle quotazioni dei carburanti è un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande in vendita nei supermercati.
“D’altra parte – sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni -  un litro di benzina è arrivato a costare circa la metà di una bottiglia di spumante e oltre un terzo di un panettone che sono i prodotti immancabili sulle tavole delle feste”.
E’ quanto afferma la Coldiretti nell'analizzare gli effetti dei prezzi record raggiunti da gasolio e benzina che al sud hanno toccato rispettivamente punte massime di 1,724 euro/litro e di 1,766 euro/litro. Un balzo che contagia la spesa dal campo alla tavola in un paese come l’Italia dove l’86 per cento dei trasporti commerciali avviene per strada.
“Solo nelle campagne – aggiungono Paravidino e Moroni - il caro gasolio ha provocato un aggravio di costi stimabile in 250 milioni di euro su base annua, ma a subire gli effetti del record nei prezzi è l'intero sistema agroalimentare dove si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole”.
Oltre all'aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori, in agricoltura il caro petrolio colpisce soprattutto le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre, di locali come le stalle, ma anche per l'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali.
A subire il maggior sovraccarico sono i prodotti importati che devono percorrere lunghe distanze prima di giungere a tavola.
Un effetto particolarmente pesante per l’Italia a causa della crescente dipendenza per l’alimentazione dall’estero da dove arriva quasi il 40 per cento dei cibi acquistati, spesso all’insaputa dei consumatori per la mancanza di un adeguato sistema di etichettatura.
Una situazione che dimostra l’importanza di investire nell’agricoltura nazionale e nei suoi prodotti ma anche di acquistare italiano, meglio a chilometri zero, in occasione delle feste come ha consigliato giustamente lo stesso premier Mario Monti nelle sue dichiarazione sulla manovra in Parlamento.
Un impegno condiviso da quasi tre italiani su quattro (73 per cento) che per lo shopping del Natale 2011 intendono acquistare prodotti Made in Italy come emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell'indagine “Xmas Survey 2011” di Deloitte.
“Si tratta – continuano Paravdino e Moroni - di un riconoscimento per la qualità della produzione nazionale, ma anche la volontà degli italiani di sostenere la ripresa economica in un momento di crisi. La possibilità di acquistare cibo italiano al cento per cento e a chilometri zero è ora garantita dal dalla presenza di migliaia di imprese agricole, botteghe e mercati degli agricoltori di campagna amica nati sul territorio nelle piccole e grandi città grazie al progetto per un filiera agricola tutta italiana della Coldiretti”.

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