16 Dicembre 2011
Campagna cereali 2011 – L’andamento in provincia

Si è conclusa la campagna cerealicola 2010/2011 ed è il momento di tirare delle conclusioni su ciò che è avvenuto, al fine di aggiungere questa ulteriore annata di esperienza di cui fare tesoro e da cui trarre insegnamenti.
La campagna appena trascorsa ha avuto un decorso climatico critico nella prima parte dell’anno: le abbondanti e continue piogge che hanno caratterizzato l’inverno scorso fino a marzo hanno condizionato sia le semine, riducendo la superficie seminata, sia le coltivazioni in atto, con evidenti e prolungati ristagni che hanno causato estese aree di asfissia radicale sui cereali a paglia.
Le abbondanti piogge sono state di maggior utilità per il mais, che ha avuto modo di beneficiare di una maggior riserva idrica.
Le abbondanti piogge hanno causato in molti areali un ritardo nella prima fertilizzazione azotata del frumento, che non ha così potuto compensare con un maggior accestimento la densità colturale danneggiata dagli allagamenti, e le fertilizzazioni successive non sono spesso riuscite a compensare la situazione.
A peggiorare la situazione è stato l’innalzamento delle temperature e l’assenza di piogge nel periodo di metà aprile – metà giugno, che ha determinato fenomeni di stretta diffusi, anche perché gli apparati radicali non si sono approfonditi nell’inverno e le piante non hanno potuto raggiungere l’acqua disponibile più in profondità.
Il risultato è stato che in tutti i terreni più compatti la produzione è stata mediocre o addirittura scarsa in termini di quantità, mentre è andata meglio nei terreni più sciolti, con differenze legate proprio alla stretta.
Il mais ha avuto un avvio brillante in quanto, al di là di alcune difficoltà legate alla preparazione del terreno, ha avuto un decorso stagionale favorevole, con umidità nel terreno e temperature non eccessive.
I problemi sono sorti dalla metà di agosto in poi, quando il rialzo delle temperature ha fatto morire precocemente le piante dei terreni non irrigati, ed ha costretto ad irrigazioni supplementari per compensare la situazione.
Le produzioni tuttavia sono state discrete per i terreni asciutti e buone per quelli irrigui, facendo ritenere questa una buona annata dal punto di vista produttivo.
E’ stato un anno in cui le malattie fungine non hanno dato grossi problemi, vuoi per la siccità che ha interessato le principali colture (frumento e mais) nella fase finale del ciclo, vuoi, nel caso del frumento, per la ridotta fittezza che ha protetto le colture.
Dal punto di vista economico i prezzi, rilevati alla Camera di Commercio di Alessandria sono stati complessivamente più elevati dello scorso anno: i prezzi di frumento di forza, frumento panificabile e mais sono stati sempre superiori alla media dello scorso anno, tranne che per il mais nelle ultime settimane, con punte anche interessanti  che hanno sfiorato i 30 €/q  per i grani di forza ed i 28 €/q per i panificabili.
Anche il mais ha vissuto il suo momento di gloria appena prima dell’inizio della campagna di raccolta, in cui i prezzi sono schizzati finanche a superare i 27 €/q, in un momento tuttavia in cui di prodotto da vendere non ce n’era in giro.
Complessivamente quindi, volendo definire quest’annata, si può dire, come certi professori, sufficiente, ma può fare di più: i prezzi più elevati che in passato hanno in parte compensato le minori produzioni di cereali a paglia, mentre per il mais è andata complessivamente bene, anche se in alcuni casi i costi per l’irrigazione sono stati maggiori del previsto.

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