28 Settembre 2020
CIBO, MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA SUL VALORE DOPO EMERGENZA COVID

Obiettivo promuovere modelli di consumo più sostenibili.

Più di 1 italiano su 2 (54%) ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari adottando strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, fino alla spesa a chilometri zero dal campo alla tavola con prodotti più freschi che durano di più.

 

E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della prima Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari che si svolgerà domani, martedì 29 settembre.

 

“Nonostante la situazione comunque preoccupante si registrano – sottolinea il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - dati positivi sul piano della riduzione dello spreco alimentare, incoraggiati anche dall’emergenza coronavirus che costringendo gli italiani nelle case, tra lockdown e smart working, ha fatto anche emergere una maggiore consapevolezza sul valore del cibo“.

 

“Il risparmio del cibo non è solo un problema etico ma determina anche – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – effetti sul piano economico ed ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Lo spreco alimentare nelle case degli italiani ammonta comunque a circa 36 kg all’anno pro capite e cresce durante l’estate con l’aumento delle temperature che rendono più difficile la conservazione dei cibi.

 

Tra gli alimenti più colpiti svettano infatti verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi”. Nelle case degli italiani, spiega l’indagine Coldiretti/Ixè, si adottano già soluzioni multiple e diversificate per contenere lo spreco di cibo.

 

La strategia più diffusa (74%) è quella di una spesa più oculata acquistando solo quello che serve. Nel 38% dei casi invece si torna all’antica tradizione italiana e contadina di usare quello che avanza per il pasto successivo.

 

In 1 caso su 4 (25%) si cerca di fare più attenzione alla scadenza dei prodotti oppure riducendo le quantità acquistate (24%) evitando così di riempire il carrello con cibo che non serve o che rischia di rovinarsi a forza di stare nel frigo o nella dispensa senza essere toccato. Esiste poi una quota del 7% che sceglie di donare in beneficienza i prodotti alimentari non consumati.

 

“Il grande valore del cibo e la necessità di essere attenti agli sprechi come stile di vita si impara da piccoli ed è questo che Coldiretti sta facendo attraverso il progetto di Educazione alla Campagna Amica nelle scuole. Formare i consumatori di domani perché, nonostante la maggiore attenzione, il problema resta rilevante – concludono Bianco e Rampazzo – con ogni famiglia italiana che getta nella spazzatura cibo per un valore di 4,91 euro la settimana per un totale di 6,5 miliardi, che sale notevolmente se si considera l’intera filiera dai campi alla ristorazione, con una riduzione peraltro del 25% dello spreco domestico rispetto all’anno precedente”.

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