La dimensione agricola è creatrice di cibo, ma anche di valori. Di solidarietà, di conoscenze e di umanità, ricchezze andate quasi perdute nei decenni di grande sviluppo industriale: la conduzione femminile delle aziende costituisce di per sé un importante veicolo per riscoprire e rilanciare questi valori.
La presenza delle donne nell’agricoltura italiana ha dato un forte impulso all’innovazione che ha caratterizzato il settore con una crescente attenzione al rispetto dell’ambiente e della sicurezza alimentare. Dopo quello del commercio, infatti, è proprio il settore agricolo quello in cui la presenza femminile è maggiore.
D’altra parte i numeri delle quote rosa in agricoltura parlano chiaro e sintetizzano un dato significativo che porta ad affermare senza dubbi che il futuro del settore è solido e soprattutto è in rosa.
Sono 218.446 le imprese agricole guidate da donne in Italia dove ormai nelle campagne quasi una azienda su tre, il 29 per cento, è rosa a seguito del progressivo aumento della presenza femminile in termini percentuali sul totale.
Se ne parlato ieri durante l’incontro che Donne Impresa Coldiretti Alessandria ha organizzato per celebrare il compleanno del Movimento, o meglio i suoi primi 60 anni.
Va a merito della Coldiretti l’impegno ante litteram per le donne, avendo creato il primo movimento femminile in agricoltura quando, a metà degli anni cinquanta, in una situazione che dava per scontato il valido e silenzioso apporto offerto nelle campagne dalla parte femminile della società, cominciò l’impegno delle donne coltivatrici.
Nel 1976 assunse il carattere di movimento di categoria autogestito dalle imprenditrici agricole, e diede inizio l’impegno sui temi professionali e sindacali, comprese alcune battaglie molto impegnative. Basti pensare a quella per la parità dei componenti dell’impresa, a quella per la tutela della maternità e a quella per la legge sull’imprenditoria femminile.
“L'impegno delle donne della Coldiretti inizia nel 1953, quando ancora si chiamava Movimento Femminile e cominciava ad intervenire su temi sociali come le pensioni, la scuola, le abitazioni e le infrastrutture del territorio rurale – ha affermato la responsabile provinciale Donne Impresa Graziella Boveri –. Da allora ad oggi di strada ne è stata fatta molta e abbiamo raggiunto importanti risultati grazie soprattutto alla legge di Orientamento che ha introdotto la multifunzionalità in agricoltura”.
Al convegno, che si è svolto nei locali del Museo “C’era una volta” della Gambarina, hanno preso parte il Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri, il presidente regionale Coldiretti Piemonte Delia Revelli, la vice presidente dell’Associazione Donne Medico Oria Trifoglio, la nutrizionista Giorgiana Talpo, la presidente della Distilleria di Rosignano Silvana Coppo e la capo delegazione Fai Alessandria Ileana Spriano.
Assunzioni in crescita e aziende nascenti, guidate da giovani e con tante donne protagoniste. Prospettive, confermate da tutti gli indici economici, sorprendentemente ottimistiche. È il «ritorno alla terra» a segnare la controtendenza in questi anni di crisi. Ma non è un salto indietro nel passato, bensì l’approdo a una dimensione profondamente mutata rispetto solo a qualche decennio fa.
“Abbiamo imparato a guardare al di là del nostro orto, che per noi significa rivolgere lo sguardo alla società, per essere sempre di più forza sociale. – ha affermato il presidente di Coldiretti Piemonte Delia Revelli - Il settore agricolo italiano oggi ha un nuovo richiamo grazie a molteplici professionalità e a strategie imprenditoriali che vanno ben oltre la produzione agroalimentare. Parola d’ordine, multifunzionalità. Basti pensare come, alle distese di campi coltivati di un tempo, oggi si affianchino agriturismi e altre forme di accoglienza, vendita diretta di prodotti eterogenei, produzione per il giardinaggio ed altro ancora. Il carattere multifunzionale dell’agricoltura sta alla base dell’interesse e del successo di tante donne, per natura e background impegnate da sempre in tanti fronti, che sempre più spesso scelgono di dedicarsi a questo settore”.
Una multifunzionalità che è la caratteristica principale delle aziende agricole condotte da donne e genera più occupazione perché sviluppa attività particolari che si affiancano a quella principale per fornire un prodotto o un servizio particolare come la trasformazione dei prodotti, la nascita del settore dell’agribenessere, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy, l’adozione di piante e animali on line e tante altre innovazioni.
Perché questo comparto appare tanto «predisposto» alla conduzione delle donne?
“I fattori sono molteplici, ma direi che ad incidere molto in senso favorevole è stato proprio lo sviluppo dell’agricoltura multifunzionale, con il diffondersi, in un ambito una volta piuttosto specializzato, di una forma di eclettismo che è in fondo molto affine alla natura femminile – ha continuato Graziella Boveri -. L’agriturismo, la vendita diretta, la stessa trasformazione dei prodotti, a tutta la variegata offerta di accoglienza in generale, compreso l’agribenessere, e all’agricoltura sociale, un ambito di cui ci stiamo occupando molto in questo periodo e che sta mostrando forme di interesse sempre maggiori”.
L’obiettivo è, tra l’altro, quello di potenziare tutti quei segmenti che, nell’ambito dell’attività agricola, sono predisposti all’accoglienza di persone affette da handicap fisici o mentali, o anche solo all’assistenza giornaliera o allo svolgimento di attività terapeutiche come l’ippoterapia o l’orticoltural therapy. Senza dimenticare gli agricentri estivi e gli agricentri diurni per anziani, gli agriasili o l’agritata.
“La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne. Non ci sono differenze tra imprenditori e imprenditrici, esistono semplicemente imprenditori più o meno bravi” – ha sottolineato il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino, al quale sono state affidate le conclusioni.
Al convegno, organizzato in collaborazione con l’Associazione Medea per contrastare la violenza sulle donne e l’Associazione Donne Medico, ha preso parte anche il direttore regionale Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio.
Bellezza, benessere e buonumore: questo è il particolare connubio che fa della donna in agricoltura una donna speciale, mediatrice di un patto che passa attraverso una continua alleanza tra cibo, cultura e cura del territorio.
“Passione ed autorevolezza – ha aggiunto il direttore provinciale Coldiretti Alessandria Simone Moroni - sono doti che ben si coniugano con il modo di vivere delle donne, diviso tra famiglia e lavoro, che rendono l’attività imprenditoriale un contesto particolarmente favorevole alla diffusione di interventi produttivi ed innovativi, che determinano quel valore aggiunto per lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile in agricoltura e dell’economia del nostro Paese. Il protagonismo delle donne nel creare, produrre, educare, si manifesta nella ricchezza delle relazioni. Il loro impegno è rilevante specialmente nelle attività multifunzionali e nella valorizzazione di prodotti tipici nazionali. È quel talento femminile, che si rigenera ogni giorno dell’anno, al servizio della cittadinanza”.
7 Maggio 2015
Coldiretti Alessandria ha festeggiato i sessant’anni di Donne Impresa