19 Aprile 2011
Coldiretti: “Più sicurezza e più rintracciabilità”

La rintracciabilità permette di offrire al consumatore garanzie di sicurezza alimentare e qualità del prodotto. I requisiti fondamentali che un prodotto deve avere sono due: la sicurezza alimentare e le notizie sulla sua origine.
Sono parole di soddisfazione quelle espresse da Coldiretti per la decisione del Parlamento europeo che ha votato a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame, latte, prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero), e per quelli trasformati che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce.
“Si tratta – sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - di un pronunciamento che riconosce l’importanza della legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che di fatto ha anticipato e sollecitato la norma comunitaria”.
Una indicazione che trova il consenso della stragrande maggioranza dei cittadini ed è necessario dunque che quanto deciso quest’oggi sia confermato dal Parlamento Europeo in Seduta Plenaria fissata per giugno e fatto proprio dallo stesso Consiglio Europeo che sarà chiamato ad esprimersi successivamente.
Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini, ossia il 97 per cento, considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e di conseguenza colmare questo ritardo è un risultato importante nell'interesse degli imprenditori agricoli e dei consumatori.
Il Parlamento Europeo chiede di far conoscere in etichetta dove è stata allevata la mucca da cui si ottiene latte o un determinato formaggio o dove è stato allevato il maiale da cui è stata ottenuta la braciola. Un’informazione che ad oggi, tra i prodotti dell’allevamento, è obbligatoria in Europa solo per la carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza mentre in Italia grazie a provvedimenti nazionali adottati sotto il pressing della Coldiretti è resa disponibile anche per il latte fresco e la carne di pollo.
“Per l’Italia - precisano Paravidino e Moroni -  significa anche valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
Una cosa è certa: il pressing di Coldiretti per tutelare e difendere il vero Made in Italy non si fermerà!

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