15 Aprile 2011
Continua l’allarme nel Novese e nell’Ovadese

“Sono stato costretto a costruire un recinto completamente riparato e chiuso, praticamente un silos, dove estate e inverno il mio gregge trascorre ogni notte: solo in questo modo sono sicuro di non trovare amare sorprese al mattino. Ho tentato in ogni modo di arginare il problema degli attacchi dei lupi ma non c’erano soluzioni alternative, il numero delle pecore e degli agnellini sgozzati aumentava di settimana in settimana”.
Sono parole rassegnate quelle che ci dice Marco Moro, dirigente della Coldiretti alessandrina, di Borghetto Borbera dove siamo tornati a distanza di qualche settimana dalla nostra prima sollecitazione per cercare di capire qualcosa di più sull’emergenza-lupi ma, quello che abbiamo visto è stata la desolazione sul suo volto.
La desolazione di chi ama profondamente questa parte di territorio della provincia alessandrina e della regione Piemonte ma che si sente anche lasciato profondamente solo di fronte alle difficoltà.
“Si parla tanto di rilancio delle zone svantaggiate e di aiuto per chi cerca di far crescere le aree più emarginate poi però non si viene abbandonati e questo è ciò che fa più male, anzi magari non si viene nemmeno creduti: proprio come è accaduto a me nel caso degli attacchi dei lupi. – continua Marco Moro – Mi spiego meglio: il problema non è tanto grave nell’immediato ma lo sarà nel prossimo futuro perchè se l’attuale branco trova un terreno a lui congeniale nelle prossime stagioni ci troveremo a fronteggiare più branchi e allora la situazione sarà davvero complicata. Ecco perché è necessario intervenire ora. Chi, come me, abita da sempre questo territorio lo conosce bene, per questo chiede di essere ascoltato!”
“Molti dicono che il lupo difficilmente attacca l’uomo ma di fatto questa situazione porta gli imprenditori del novese e dell’ovadese a non avviare più allevamenti di ovini e caprini e ciò, inutile dirlo, arreca un cospicuo danno all’immagine delle due zone. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - Un danno nel danno se aggiunto al fatto che è una lotta all’ultima cifra anche per quanto riguarda i risarcimenti: ovviamente nessun indennizzo compensa quanto il lavoro o l’animale (ciò vale sia per i risarcimenti dovuti alla fauna selvatica quanto per gli attacchi da lupo)  ma almeno la chiarezza sarebbe d’obbligo perché se guerra deve essere, ovviamente un capo adulto non può avere lo stesso valore di uno appena nato”.
Coldiretti torna, dunque, a distanza di qualche settimana, sul problema degli attacchi dei lupi non per voler innescare una polemica ma semplicemente per chiedere alle istituzioni di non far finta che la difficoltà non esista o che il numero esiguo dei capi sia tale da non ritenere pericoloso il fenomeno.
Il rimpallo tra Regione e Provincia e l’andirivieni di tecnici senza continuità non porta in alcuna direzione concreta, sarebbe importante un lavoro di squadra continuo e coordinato nel rispetto degli animali, dell’ambiente e del mondo agricolo. Chiediamo troppo? Secondo noi è possibile!

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