“Chiediamo alle amministrazioni ed agli organi competenti che mettano in atto, in tempi brevi, interventi concreti e mirati al fine di contenere il numero dei selvatici. Servono piani di contenimento sempre più incisivi ed efficaci mentre i risarcimenti dovranno coprire una parte maggiore dei danni e arrivare con celerità alle aziende”.
E’ con questo messaggio rivolto alle istituzioni che Coldiretti Alessandria chiede una maggiore attenzione per contrastare i danni procurati dagli ungulati, in constante aumento sul territorio.
L'allarme per la presenza di animali selvatici che stanno mettendo a rischio la vita quotidiana delle persone torna, infatti, prepotentemente alla ribalta in provincia dove si contano ettari di campi con raccolti distrutti e ripetuti casi di incidenti stradali provocati proprio dai cinghiali.
La sicurezza nelle aree rurali e periurbane è in pericolo proprio a causa del proliferare di animali selvatici che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le persone e le cose.
“Non è più solo una questione di risarcimenti dei danni ma è diventato un fatto di sicurezza per le persone e per la vita nelle campagne. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate non è solo a rischio la possibilità di poter proseguire l'attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati”.
Negli ultimi dieci anni, gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l’aumento di cinghiali e altri ungulati ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la società e l'ambiente.
Oltre ai pericoli per le persone, la moltiplicazione degli animali selvatici sta provocando gravi perdite economiche con i danni causati dalla fauna selvatica che hanno superato in Italia i 70 milioni di euro all'anno stimati da un rapporto Eurispes.
Per questo occorre tenere in prioritaria considerazione gli interessi e le ragioni degli agricoltori per quanto riguarda la salvaguardia delle produzioni e la sicurezza del territorio rispetto ai sempre più frequenti episodi di danni provocati da fauna selvatica e, in particolare, dal cinghiale, anche attraverso la costituzione di un fondo che regolamenti il riconoscimento del danno attraverso un risarcimento integrale delle perdite subite.
“Siamo pronti a lavorare in sinergia per ottenere risposte concrete e risultati tangibili. – concludono Paravidino e Moroni – Sono necessari abbattimenti costanti e continui per ridurre al minimo la presenza di fauna selvatica sul territorio in modo che sia compatibile con l’attività agricola: è questo che Coldiretti chiede alle istituzioni.”