23 Settembre 2010
Doc “Piemonte”: da oggi c’è il Decreto

Un’altra arma per affrontare il mercato viene messa a disposizione da oggi per i viticoltori piemontesi: si tratta della firma del decreto ministeriale che riguarda la modifica del disciplinare di produzione  dei vini a Denominazione di origine controllata “Piemonte”.
In sintesi le nuove tipologie e le relative rese:

Vini
 
Resa uva t/ha
 
Titolo alcolometrico vol. min. naturale
 
“ Piemonte” bianco
 
14
 
9,5
 
“Piemonte” bianco frizzante
 
14
 
9,5
 
“Piemonte” rosso
 
13
 
10
 
“Piemonte” rosso frizzante
 
13
 
10
 
“Piemonte” rosato
 
13
 
10
 
“Piemonte” rosato frizzante
 
13
 
10
 
“Piemonte” spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Pinot bianco spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Pinot grigio spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Pinot nero spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Pinot spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Pinot Chardonnay spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte”Chardonnay-Pinot spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte”  Albarossa
 
9
 
12
 
“Piemonte” Barbera
 
12
 
10,5
 
“Piemonte” Barbera frizzante
 
12
 
10,5
 
“Piemonte” Dolcetto
 
11
 
10
 
“Piemonte” Dolcetto frizzante
 
11
 
10
 
“Piemonte” Freisa
 
9,5
 
10,5
 
“Piemonte” Grignolino
 
9,5
 
10,5
 
“Piemonte” Bonarda
 
11
 
10,0
 
“Piemonte” Bonarda frizzante
 
11
 
10,0
 
“Piemonte” Cabernet Sauvignon
 
11
 
10,5
 
“Piemonte” Merlot
 
11
 
10,5
 
“Piemonte” Pinot nero
 
11
 
10,5
 
“Piemonte” Syrah
 
11
 
10,5
 
“Piemonte” Cortese
 
13
 
9,5
 
“Piemonte” Cortese frizzante
 
13
 
9,5
 
“Piemonte” Cortese spumante
 
13
 
9,5
 
“Piemonte” Chardonnay
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Chardonnay frizzante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Chardonnay spumante
 
11
 
9,5
 
“Piemonte” Sauvignon
 
11
 
10,0
 
“Piemonte” Brachetto
 
9
 
10,0
 
“Piemonte” Brachetto spumante
 
9
 
10,0
 
“Piemonte” Brachetto passito
 
6
 
12,50
 
“Piemonte” Moscato
 
11,5
 
10,0
 
“Piemonte” Moscato passito
 
6
 
12,50
 

“Come Coldiretti siamo particolarmente soddisfatti dei risultato raggiunto che da oltre cinque anni ci vede impegnati nel far riconoscere i comuni vitati della provincia di Alessandria dimenticati nella prima stesura del disciplinare. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Simone Moroni - Tutto questo rientra in un più ampio progetto di riorganizzazione del vigneto Piemonte che permetta ai viticoltori di affrontare il mercato del vino, sia quello nazionale che internazionale, con nuove armi a disposizione”.

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