17 Marzo 2015
Importante incontro con gli associati: al centro la semplificazione burocratica

Dopo essere scesi sul territorio, zona per zona, ed aver incontrato la base portando quelle che sono le ultime novità tecniche e ricordando importanti scadenze, senza dimenticare l’importante capitolo legato alla Politica Agricola Comunitaria, ieri sera si è svolto nella sede provinciale Coldiretti Alessandria un incontro per approfondire il discorso sul Progetto economico di Coldiretti, sulla filiera “tutta agricola e tutta italiana”, le ultime novità legate al Consorzio Agrario del Piemonte Orientale e per approfondire il percorso intrapreso dall’Organizzazione volto alla semplificazione burocratica.
Un momento di confronto al quale hanno partecipato i vertici Coldiretti e tutti i presidenti di sezione per fare il punto sull’evoluzione del Progetto messo in campo da Coldiretti che continua a crescere e rinnovarsi, valorizzando le identità locali come “leve competitive del Paese” per generare sviluppo, ma anche qualità della vita dando dignità e titolarità sociale alle imprese agricole.
“Dialogare con la base in un momento di grande incertezza del Paese è fondamentale - ha affermato il presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino – Un’importante opportunità di crescita e per ribadire che questo è il tempo del fare, tutti assieme, con un unico obiettivo: lo sviluppo delle imprese, difendendo il valore della territorialità, bene non omologabile. Oggi più che mai è importante non abbassare la guardia sull’importanza dell’etichettatura trasparente e la tutela del vero Made in Italy. Perché identificare il Made in Italy è il primo passo per poterlo valorizzare e difendere in un mercato globale dove distintività e legame con il territorio sono leve competitive determinanti”.
“Il nostro compito sarà quello di far capire che il nostro impegno è portare Coldiretti, l’agricoltura italiana e il suo modello di sostenibilità totale in Europa, compiutamente. – ha proseguito il direttore della Coldiretti alessandrina Simone Moroni - Abbiamo già cominciato a farlo. Dobbiamo proseguire e fare in Europa quello che abbiamo saputo fare in Italia. Ma è necessario anche agire per garantire la rintracciabilità delle produzioni in modo tale da permettere ai consumatori di acquistare con consapevolezza e garantire reddito alle imprese”.
Importante il capitolo dedicato all’Expo, a poche settimane dall’inaugurazione, che rappresenta un’occasione imperdibile per cambiare definitivamente verso al sistema agroalimentare in una situazione in cui dall’inizio della crisi è crollato il numero di imprese agricole con l’aumento della dipendenza dai prodotti agricoli che arrivano dall’estero.
“La chiusura di un’azienda agricola significa maggiori rischi sulla qualità degli alimenti che si portano a tavola e minor presidio del territorio, lasciato all’incuria e alla cementificazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino nel sottolineare che “l’appuntamento di Milano è un’occasione per combattere concretamente i due furti ai quali è sottoposta giornalmente l’agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori per colpa di una filiera inefficiente”.
Oggi, infatti, in Italia la metà della spesa è anonima, anche se il nuovo regolamento comunitario entrato in vigore il 13 dicembre prevede che a partire dal prossimo 1° aprile 2015 dovranno essere indicate in etichetta luogo di allevamento e di macellazione di carni suine e ovi-caprine.
L’etichetta resta anonima oltre che per gli altri tipi di carne anche per i salumi, i succhi di frutta, la pasta ed i formaggi. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti è all’avanguardia in questo percorso: il 7 giugno 2005 è scattato l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco; dal 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria; a partire dal 1 gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro”.
Al centro dell’incontro anche la ricetta di Coldiretti per la semplificazione burocratica. In particolare, per il settore vitivinicolo si sta definendo a livello nazionale l’abbattimento e l’armonizzazione del numero di adempimenti nelle pratiche vitivinicole. Si vuol far confluire nella normativa, in via di approvazione, molti altri elementi tra cui: un sistema informatico unico, la revisione del modello di certificazione dei vini, la rettifica del sistema di vigilanza sul mercato, oltre che la modifica del sistema sanzionatorio e le norme di tutela del Made in Italy.
“Per questo - precisa il direttore Moroni - è necessario avviare un percorso di collaborazione con tutti i soggetti che hanno a cuore il patrimonio agroalimentare italiano come complesso di prodotti che ne costituiscono la massima espressione qualitativa e dei valori immateriali, a partire dalle associazioni dei consumatori, dell’ambiente e della società civile”.

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