5 Novembre 2008
La coltivazione della bietola come nuova opportunità Incontro tecnico in Coldiretti per valutarne il “ritorno”

   Dopo tre anni di assenza la bietola potrebbe tornare a fare la sua comparsa sul territorio provinciale. Le carenze produttive fatte registrare a livello nazionale hanno infatti indotto i responsabili dello zuccherificio di San Quirico (in provincia di Piacenza) a proporre ai produttori alessandrini la possibilità di reintrodurre la barbabietola nel ciclo colturale delle aziende. Proprio per illustrare le potenzialità offerte da questa coltura, soprattutto in un momento di grande difficoltà per quanto riguarda il comparto cerealicolo, Coldiretti ha incontrato gli ex produttori e quanti potrebbero essere interessati a portare avanti un progetto di inserimento della bietola nel contesto economico e produttivo della propria azienda, per valutare, sia sotto l’aspetto tecnico che di quello imprenditoriale, le potenzialità dell’iniziativa. I tecnici bieticoli hanno illustrato i dati produttivi e i ricavi che sono derivati alle aziende con le produzioni dell’ultima stagione, evidenziando come l’apporto dei contributi a sostegno provenienti dall’Unone Europea e dallo Stato, abbiano reso moderatamente  “appetibile” la semina delle bietole. Situazione che non permette di guardare al futuro con grandi speranze, in quanto, in mancanza di ulteriori accordi, tali contributi potrebbero venire presto a mancare, rendendo impossibile, dal punto di vista economico, questa semina. Nel 2008 i quattro zuccherifici ancora operanti sul territorio nazionale (Pontelungo, San Quirico, Minerbio e Termoli) hanno lavorato 68 mila ettari di bietole, garantendo ai produttori un ricavo che si aggira attorno ai 40,50 euro a tonnellata, con polarizzazione a base 16. Premesso che, per la campagna 2009, è preventivabile una leggera diminuzione (la cifra dovrebbe stabilizzarsi attorno a 39,22 euro a tonnellata), i tecnici bieticoli hanno individuato in una produzione che si assesti tra le 9 e le 10 tonnellate a ettaro la produzione necessaria per poter garantire un reddito alle aziende. Vale quindi la pena di affrontare una valutazione tecnica seria, con la consapevolezza che la qualità delle produzioni alessandrine di bietola sanno raggiungere valutazioni di estremo interesse per  l’industria e che dal punto di vista delle lavorazioni occorrerà garantirsi la disponibilità di attrezzature e di macchinari adeguati. Una scelta consapevole, per ridare fiducia all’economia delle imprese agricole.
 
 
TORNA LA BIETOLA
Interessante, ma...
 
La reintroduzione della semina della bietola potrebbe rappresentare una buona alternativa per il nostro territorio ma sui bieticoltori potrebbe essere calata una pericolosa “Spada di Damocle”, legata alla applicazione di un finanziamento che potrebbe essere determinato nei prossimi tempi (diversificazione supplementare), per le aziende che hanno cessato la coltivazione. Pertanto, le aziende, al momento della loro scelta colturale dovranno attentamente valutare i pro e i contro di una eventuale semina.

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