18 Gennaio 2011
La legge salva Made in Italy è una realtà

“E’ a tutti gli effetti una battaglia vinta da Coldiretti. Ora i consumatori potranno scegliere, un grande risultato a tutela dei cittadini e delle nostre imprese”. Parole dette con soddisfazione dal presidente e dal direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni in occasione della seduta della Commissione agricoltura della Camera che ha approvato la legge salva Made in Italy sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta.
Ora, i primi prodotti ad essere etichettati sulla base della nuova legge saranno le conserve di pomodoro sotto il pressing dell’import cinese, i lattiero caseari, a partire dal latte a lunga conservazione e formaggi, e la carne suina e i salumi e le salsicce.
Con l’approvazione della legge “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” da parte della Commissione Agricoltura della Camera si conclude un iter che ha visto oltre dieci anni di impegno della Coldiretti assieme alle associazioni dei consumatori per assicurare la trasparenza di quanto si porta in tavola.
“Questa legge  è una vittoria dell’Italia intera perchè il nostro Paese ha dimostrato di essere leader in Europa in tema di sicurezza alimentare  avendo avuto il coraggio di legiferare  laddove invece l’Europa, ancora troppo distante dai cittadini, ha trovato sempre il modo di  impantanarsi perpetuando di fatto  gli interessi  delle lobby degli affari”.
Così  ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare l’approvazione definitiva della legge festeggiando il risultato direttamente in piazza Montecitorio con un migliaio di agricoltori insieme ai parlamentari di maggioranza ed opposizione e ai rappresentanti delle Istituzioni a partire dal Ministro del Politiche Agricole Giancarlo Galan e dai presidenti della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo e del Senato Paolo Scarpa Bonazza.
“Per tutti noi - ha continuato Marini - si tratta di un passo avanti nella  democrazia economica e nei diritti dei consumatori, ed è, quindi, sentito e doveroso  il nostro ringraziamento a tutti coloro - soci, associazioni,  cittadini, esponenti politici - che hanno permesso di vincere questa battaglia. Sappiamo che un ulteriore e decisivo impegno servirà a far sì che la legge venga applicata bene e velocemente; aspro, infatti, potrebbe essere il confronto con una UE che rema ancora contro, e poi - ha precisato Marini - i soliti portatori insani  di interessi  proveranno di certo  a rimettersi di traverso. Ma noi saremo lì a monitorare, a sollecitare, a denunciare, ci saremo con quel senso di responsabilità proprio di una forza sociale come Coldiretti  che ogni giorno, e sempre di più, si sente  impegnata ad arricchire di futuro il nostro Paese”.
“E’ infatti – hanno aggiunto il presidente Paravidino e il direttore Moroni - una nostra vittoria che premia la costanza e la determinazione con la quale,  in questi anni, abbiamo sostenuto una denuncia forte e una  proposta coerente ampiamente condivisa dalla gente. Lo abbiamo fatto presidiando le nostre frontiere e mettendo a nudo le inquietanti anomalie che vi abbiamo riscontrato; lo abbiamo fatto esternando con coraggio la nostra indignazione di fronte al susseguirsi delle troppe  emergenze alimentari; lo abbiamo fatto contrastando con forza la sfacciata supponenza degli affaristi del finto made in Italy;  lo abbiamo fatto resistendo al boicottaggio di chi ha ripetutamente  agitato la tagliola  della competenza europea per fermare tutto. Questa legge – continuano Paravidino e Moroni - è una vittoria per i cittadini e per i consumatori che  potranno finalmente sapere da dove viene ciò che mangiano e scegliere italiano, perche l’agricoltura italiana e  il cibo vero italiano sono i più controllatati, i più sicuri e i più apprezzati al mondo. E’ una vittoria  per le nostre  imprese agricole che  potranno far riconoscere il valore del proprio lavoro e della propria qualità e contrastare la concorrenza sleale di chi vende per italiano ciò che di italiano non ha neppure l’incarto. E’ una vittoria per la filiera agricola italiana, ma anche per le industrie e la distribuzione italiana che vorranno valorizzare il vero made in Italy quale  leva competitiva esclusiva per fronteggiare  i mercati interni ed internazionali. E’ una vittoria per la politica italiana tutta, perche la legge è stata votata all’unanimità da tutti i partiti e da tutti i parlamentari, e questo fa onore a un Paese che generalmente è diviso su ogni cosa e che ha, invece, ritrovato l’unità proprio su una norma dove è in gioco la corretta informazione ai consumatori e la difesa della trasparenza”.

 

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