20 Maggio 2013
“Luci e ombre della potatura del nocciolo”

I Comuni di Lu, Cuccaro, Camagna e Conzano sono entrati ufficialmente a far parte dell’Associazione “Città della Nocciola” che raggruppa oltre 200 comuni in tutta Italia.
L’atto formale è stato sottoscritto dai sindaci Valerio Ribaldone, Fabio Bellinaso, Claudio Scagliotti ed Emanuele De Maria durante il convegno “Luci ed ombre della potatura del nocciolo” che si è svolto sabato scorso a Lu Monferrato nell’ambito della sesta Sagra della Nocciola.
All’incontro ha preso parte anche Roberto Campia, sindaco di Castellero e vice presidente dell’Associazione “Città della Nocciola” il quale ha ribadito che “ciò che distingue i territori che hanno scelto di diventare Città della Nocciola, è la consapevolezza che la propria identità culturale proviene da questo frutto, che la storia della gente dei luoghi della nocciola ne è stata storicamente condizionata, sia nell’ottica delle dinamiche del lavoro che dell’emancipazione e della trasformazione delle relazioni sociali ed economiche. Tutte motivazioni che trasformano luoghi semplici e a volte ancora sconosciuti in perfette unità sensoriali con un effetto imprevisto di amplificarne una fisicità tattile, storico-culturale, e turistica”.
Il convegno ha richiamato un numeroso pubblico, il quale ha potuto apprezzare sia l’esposizione delle macchine agricole per il settore corilicolo allestita in piazza Gherzi, sia ascoltare le ultime novità tecniche.
Relatori d’eccezione sono stati il professor Alessandro Roversi dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza che da decenni si occupa di potatura del nocciolo con indagini sperimentali che hanno visto protagonista prima il territorio delle Langhe e poi quello Monferrino e  Paolo Lambertini tecnico specializzato nella lotta ai parassiti animali, funghi e batteri del nocciolo, in particolare l’Eriofide e la Cimice.
Alla domanda se sia meglio la potatura manuale o meccanica il professor Roversi ha concluso che “la potatura fa sempre bene alla pianta perché consente una migliore illuminazione della chioma. Valido sia un metodo che l’altro: la potatura manuale si adatta alla fisiologia della pianta ma ha costi elevati mentre quella meccanica ha il limite di impiego nei terreni pesanti nei periodi di forti precipitazioni, ma consente notevolissimi risparmi di tempo”.
Presenti all’incontro il presidente Coldiretti per la zona di Alessandria, Carlo Pagella e il vice direttore Emiliano Bracco i quali si sono soffermati sulla vitalità imprenditoriale della terra monferrina “ricca di iniziativa che vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici interessate “a nocciola”. Un territorio che manda segnali di estrema vitalità, di voglia di crescere, di saper guardare al futuro con fiducia e con la convinzione di riuscire a realizzare sempre nuovi progetti. Testimonianza di come il mondo agricolo, se spinto con proposte valide, sappia guardare al proprio futuro con coraggio e con la voglia di provare strade nuove”.
In prima linea la Cooperativa Corilu che sta ottenendo sia sul territorio provinciale che regionale, ampi consensi e la determinazione di Coldiretti che ha seguito e creduto nelle potenzialità di questa coltura che accomuna modernità, meccanizzazione e collaborazione.
Gli interventi tecnici sono stati coordinati da Alberto Pansecchi, agronomo di Coldiretti, che ha presentato i risultati ottenuti in loco, soffermandosi in particolare sulle problematiche quotidiane legate alla corilicoltura.
Durante il convegno è stato ribadita l’importanza dell’accordo di filiera in essere tra Coldiretti e la Novi- Elah-Dufour, presente all’iniziativa con  il responsabile acquisti Stefano Grosso: un accordo di programma finalizzato al sostegno e allo sviluppo della corilicoltura provinciale, sinonimo di nuovo impulso per l’economia legata al territorio, che deve essere sempre più mirata allo valorizzazione delle produzioni locali.

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