5 Marzo 2024
MALTEMPO: AREE CON VIABILITÀ COMPROMESSA, IN ALCUNE ZONE ALLAGATI CAMPI GIÀ SEMINATI

Situazione in via di netto miglioramento sul fronte del maltempo con il livello di Tanaro e Bormida scesi al di sotto il livello di guardia ma ci sono campi sott’acqua e si registrano danni alle produzioni agricole, con serre inondate, terreni già seminati (grano e mais) e in alcune zone, come nel Casalese, viabilità compromessa.

Da un primo monitoraggio di Coldiretti Alessandria si evidenziano, soprattutto tenendo conto delle previsioni che annunciano nuove forti perturbazioni, criticità a macchia di leopardo, non solo per le aziende che si trovano nelle aree golenali ma anche per molti corsi d’acqua, torrenti e rii.

Primi effetti del Ciclone Fedra che ha portato forte maltempo in Piemonte e ha visto il livello del fiume Po alzarsi di quasi 2 metri nelle ultime 24 ore: una perturbazione che si è abbattuta su territori duramente provati dalla siccità con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento aggravando in questo modo il dissesto idrogeologico. Problematica che riporta in primo piano la necessità della messa in sicurezza dei corsi d’acqua, una priorità che diventa un vero e proprio problema non risolto quando si parla di pulizia dei fiumi e dei torrenti.

“Per intervenire, non bisogna aspettare la calamità naturale ma servono politiche mirate contro la cementificazione selvaggia e l’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato. Il progressivo abbandono del territorio e il processo di urbanizzazione spesso incontrollata non accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque sono alla base dei problemi idrogeologici, ecco perché è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza del Paese – ha affermato il Presidente della Coldiretti di Alessandria Mauro Bianco -. Una situazione aggravata proprio dai cambiamenti climatici che si manifestano con sempre maggiore frequenza. Serve una nuova “politica del suolo” più sensibile alla salvaguardia del territorio e che imponga un freno alla cementificazione selvaggia e all’abbandono delle aree più svantaggiate”.

Le precipitazioni degli ultimi giorni non sono di certo risolutive di una crisi idrica che va avanti ormai da anni anche perché, al netto dell’acqua rimasta sottoforma di neve in alta montagna e di quella assorbita dal terreno che è andata a rimpinguare le falde, buona parte della pioggia è finita nei fiumi e dunque “transitata” verso il mare senza che si sia potuto immagazzinarla in vista dei prossimi mesi.

“Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Quello che manca è un grande Piano Invasi. Coldiretti, fin dal 2015, ribadisce come sia stata studiata una strategia con progetti cantierabili e operativi per realizzare invasi su tutto il territorio nazionale che mettano in sicurezza i nostri territori, con l’acqua che diventa una fonte di accumulo di energia tra le più sostenibili in assoluto. Per non disperdere e valorizzare la risorsa irrigua è fondamentale costruire e mettere in connessione tra loro una rete di invasi sostenibili, fatti senza uso di cemento, che assicurino acqua per i cittadini, per le coltivazioni e per la produzione di energia rinnovabile che renderà migliore l’ambiente e attiverà anche le risorse occupazionali per la manutenzione degli invasi”.

Ciò che serve, ribadisce Coldiretti Alessandria, è un coordinamento tra gli enti preposti alla gestione idrica ed è necessario, attraverso un’attenta pianificazione, mettere in atto interventi strutturali per efficientare ed incrementare la capacità complessiva di stoccaggio delle risorse idriche, attraverso l’impiego di fondi strutturali iniziando da quelli stanziati nell’ambito dello Sviluppo Rurale.

 

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