4 Marzo 2024
MALTEMPO: SERVE UN PIANO INVASI PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE

A causa della cementificazione e dell’abbandono l’Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla manutenzione e pulizia del territorio e sulla tenuta idrogeologica del Paese, aggravando gli effetti del maltempo.

Per effetto delle coperture artificiali il suolo non riesce a garantire l’infiltrazione di acqua piovana che scorre in superficie aumentando la pericolosità idraulica del territorio nazionale. L’effetto è che oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) si trovano in aree del territorio a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni anche a causa del cambiamento climatico in atto, passando da periodi di siccità cronica ad allagamenti e alluvioni.

Quello che manca è un grande Piano Invasi. Coldiretti ha rivolto anche un appello al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ribadendo come, fin dal 2015, sia stata studiata una strategia con progetti cantierabili e operativi per realizzare invasi su tutto il territorio nazionale che mettano in sicurezza i nostri territori, con l’acqua che diventa una fonte di accumulo di energia tra le più sostenibili in assoluto.

Per valorizzare la risorsa irrigua e il suo uso multiplo è fondamentale costruire e mettere in connessione tra loro una rete di invasi sostenibili, fatti senza uso di cemento, che assicurino acqua per i cittadini, per le coltivazioni e per la produzione di energia rinnovabile che renderà migliore l’ambiente e attiverà anche le risorse occupazionali per la manutenzione degli invasi.

“L’agricoltura alessandrina, per affermarsi in termini competitivi nella crescita dell’ambiente e delle produzioni di qualità che la contraddistinguono non può più prescindere dalla garanzia di un territorio non soggetto ad allagamenti, frane, smottamenti e dissesti per garantire quel paesaggio unico che costituisce il vero driver dell’economia e dell’occupazione provinciale.  Una situazione difficile. Da anni assistiamo ad un progressivo processo di trasformazione del nostro territorio che continua a causare la perdita di una risorsa fondamentale: il suolo. I dannosi effetti sono evidenti e si traducono in una consistente riduzione dei servizi 'ecosistemici' dovuta alla scomparsa del potenziale produttivo agricolo dei territori interessati. Ne deriva la crucialità del settore agricolo in queste aree per contrastarne l’abbandono, il danno paesaggistico, il dissesto idrogeologico, l’inquinamento ambientale e la crescente vulnerabilità al cambiamento climatico”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

“Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento. Come Coldiretti abbiamo più volte chiesto che vengano create le condizioni per avere risposte chiare e certe per la messa in sicurezza del territorio: solo con una seria pianificazione territoriale e un attento studio idrogeologico che individui le zone a rischio, anche i fenomeni atmosferici estremi sarebbero gestibili risparmiando danni ingenti al sistema economico - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. L’Italia riesce a recuperare solo l’11% dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono sul territorio nazionale. Uno spreco inaccettabile in un territorio a fortissimo rischio desertificazione e con cronica carenza di acqua per i cittadini in alcune aree. Intervenire si può e si deve non solo nell’emergenza ma in maniera strutturale e strategica”.

 

 

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