“Questo documento rappresenta, proprio come è intenzione dei governatori delle regioni che lo hanno sottoscritto, un valido inizio per un chiarimento definitivo della problematica. A livello provinciale siamo soddisfatti e siamo convinti che questa soluzione costituisca una riposta concreta e tempestiva per evitare la chiusura di molte aziende agricole.”
Con queste parole, il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Simone Moroni hanno commentato l’accordo raggiunto per la direttiva nitrati approvato dalla Conferenza stato-regioni.
“Irrinunciabile subordinare l’eventuale prosecuzione della discussione della richiesta di deroga alla preventiva stipulazione di un ‘accordo di programma’, da parte delle Regioni interessate e dei Ministeri all’Ambiente, del territorio e del mare e delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che sia comprensivo di misure adeguate, partendo dall’avvio di studi ed analisi dirette alla ricerca delle effettive e concorrenti fonti di inquinamento. – affermano - Soltanto con una rinnovata delimitazione dei confini delle zone vulnerabili ottenuta tramite il ricorso a criteri che dimostrino l’abbattimento delle sostanze inquinanti in ragione della reale imputazione su carico agricolo e zootecnico, trattamento delle acque reflue, scarichi industriali e inquinamento atmosferico, potrà giungere una risposta soddisfacente senza “svendere” il patrimonio zootecnico a compromessi poco lusinghieri”.
Uno schema di accordo concernente la predisposizione entro l’anno di uno studio finalizzato all’aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati e alla definizione dei carichi inquinanti attribuibili ai diversi settori civili e produttivi. Lo studio affiancherà l’intenso lavoro fin qui effettuato ai fini della richiesta di “deroga” ai limiti attuali di azoto zootecnico per ettaro in via di conclusione il prossimo 17 maggio a Bruxelles.
Lo studio proposto sarà inoltre di supporto all’attuazione delle più recenti direttive europee in materia delle acque. “Le Regioni e Province autonome si impegnano - così recita l’accordo - a promuovere l’aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi d’azione ai risultati che emergeranno dallo studio. L’ accordo è stato fortemente sostenuto e voluto da Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna dal momento che l’attuale normativa impone gravosi oneri amministrativi e gestionali alle aziende agricole zootecniche di queste regioni e necessita di adeguamenti in relazione ai cambiamenti intervenuti nel tempo, anche al fine di determinare un’equilibrata distribuzione delle responsabilità tra le diverse possibili fonti di inquinamento da nitrati. E’ pertanto necessaria una conoscenza più approfondita dei fenomeni, mediante un monitoraggio costante ed esteso al fine di comprendere le reali cause della presenza di nitrati nelle acque, non esclusivamente attribuibili all’attività rurale, e rivedere le designazioni delle aree definite vulnerabili. Tra gli altri impegni, l’importante accordo firmato in giornata prevede l’individuazione degli strumenti finanziari necessari ai fini del concorso integrale agli investimenti aziendali diretti all’adeguamento infrastrutturale degli obiettivi di stoccaggio degli effluenti e, infine, lo sviluppo di specifiche misure per la valorizzazione della sostanza organica adottando procedure agevolate di recupero nonché per il contrasto alla desertificazione.
Gli Assessori regionali all’Agricoltura del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, e dell’ Emilia Romagna hanno commentato con soddisfazione come “L’inquinamento da nitrati delle falde acquifere non possa essere sottovalutato, ma nemmeno accollato unicamente alle aziende agricole della Pianura Padana.
Mentre attendiamo fiduciosi la deroga agli attuali limiti di spandimento dell’azoto sui territori sottoposti al vincolo, proponiamo un percorso condiviso e scientificamente supportato finalizzato all'aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati e alla definizione dei carichi inquinanti attribuibili ai diversi settori civili e produttivi. Questo documento può rappresentare un valido inizio per un chiarimento definitivo della problematica.”
5 Maggio 2011
Nitrati: accordo raggiunto