“Il settore corilicolo alessandrino e piemontese è in affanno. Quella che stiamo attraversando è una situazione di emergenza senza precedenti. Non la fisiologica alternanza tra campagne con piena produzione, altre di scarico o ancora riconducibili ad una quantità diversificata a seconda degli areali. Negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva riduzione dei volumi che ha portato nel 2024 a raggiungere l’apice con un calo generalizzato su tutto il territorio regionale con gravi ripercussioni a livello provinciale e in tutto il Monferrato. Ora, a poche settimane dall’inizio della raccolta, ci troviamo ad affrontare una ancor più preoccupante situazione produttiva ed economica sia a causa del clima che della necessità di un maggior affinamento della tecnica colturale”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, componente di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore corilicolo, a fronte del fenomeno della cascola che si sta verificando in questi giorni sul territorio.
Il comparto in dieci anni ha avuto una crescita notevole in termini economici e di produzione, passando da 15 mila a quasi 28 mila ettari di superfici coltivata che coinvolge 3.000 aziende piemontesi, per una produzione totale media di 240mila quintali di cui 103mila identificati come Igp. La produzione alessandrina conta su una base di 3.800 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nell’intero territorio collinare provinciale, circa 500 le aziende coinvolte nella filiera corilicola.
“Oggi più che mai è urgente una ricerca scientifica che svolga un ruolo strategico nell’andare ad approfondire tutte le variabili che stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto – ha continuato Mauro Bianco -. E’ fondamentale che la Fondazione Agrion concentri le proprie energie sulla ricerca scientifica, in particolare sulla cascola del nocciolo, mettendo fin da subito in campo delle prove che possano tenere in considerazione le molteplici variabili, chiedendo la disponibilità anche ad aziende agricole presenti sul territorio”.
Da ormai diversi anni il comparto si ritrova ad affrontare eventi climatici avversi, con l’alternarsi di fenomeni siccitosi prima, seguiti da piogge persistenti nel periodo primaverile.
“Vista la situazione alquanto difficile per le imprese corilicole, giunte allo stremo, abbiamo chiesto alla Regione di attivare lo stato di emergenza per mettere in atto tutte le misure necessarie, comprese le risorse per un ristoro dei danni da mancata produzione – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. E’ urgente un sostegno alla corilicoltura e alle imprese che credono nelle produzioni di qualità, impegnandosi col loro lavoro a preservare i territori”.
