27 Gennaio 2012
Piano assicurativo contro le alluvioni

“La scelta di assicurarsi è un segnale significativo dell’evoluzione del modo di fare impresa nell’agricoltura italiana. Mettersi al riparo dalle avversità atmosferiche, significa avere uno strumento in più per affrontare un rischio che può mettere a dura prova la capacità dell’impresa di fare reddito. Tutto questo si trasforma in benefici sui costi di produzione delle imprese agricole, ma anche in un freno all’inflazione”.
Con questo parole il presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino ha commentato il “Progetto di fattibilità”, ossia la possibilità di assicurare contro le alluvioni le aziende ubicate nelle aree sondabili di pertinenza golenale della provincia di Alessandria proposto dall’Amministrazione provinciale alessandrina, dal Consorzio difesa delle Colture agrarie dalle avversità atmosferiche di Alessandria, dal Consorzio Intercomunale dell’ex Circondario di Casale Monferrato per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche e dal mondo agricolo.
Con l’emanazione del Piano Assicurativo Agricolo Nazionale 2010 da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’alluvione è diventata un’avversità assicurabile a condizioni agevolate in Piemonte per quanto riguarda i danni alle colture agrarie.
I contributi previsti per questo genere di polizze possono arrivare fino all’80% sulla spesa premi ammissibili.
Il mercato assicurativo ha messo a disposizione degli agricoltori sia polizze pluririschio, sia polizze multirischio sulle rese che, nell’ambito delle avversità comprese nei contratti, prevedono anche l’alluvione,  definita come le Piano Assicurativi Agricolo Nazionale, ma con esclusione dell’indennizzo “coltivazioni in terreni di golena, intendendosi per essi quelli che sono situati tra la riva del fiume e l’argine artificiale e cioè quella porzione del letto del fiume che è invasa dall’acqua solo in tempo di piena”.
Questa esclusione rende di fatto inoperante la garanzia alluvione per la maggior parte degli agricoltori alessandrini che, dopo l’alluvione del 1994, hanno dovuto ospitare sui propri terreni la realizzazione di nuove arginature permettere in sicurezza gli abitanti ma che di fatti hanno collocato le coltivazioni all’interno delle aree golenali.      
I contratti assicurativi prevedono che, per accedere al risarcimento, il danno causato dall’alluvione debba superare il 30% della produzione aziendale assicurata per prodotto e comune.
Per effetto della soglia 30% l’accesso al risarcimento, dipende fortemente dalla distribuzione aziendale della coltura assicurata:
- superficie inferiore al 30% compresa in area esondabile: non consente di accedere al risarcimento a meno che non si verifichino altri eventi a carico della coltura assicurata oppure nel caso  in cui sia disponibile una polizza integrativa non agevolata che risarcisca i danni sotto la soglia; - superficie superiore al 30% compresa in area sondabile può comportare l’accesso al risarcimento qualora il danno effettivo superi il 30%.
In conclusione, le polizze attualmente disponibili sul mercato, pur prevedendo la possibilità di assicurare anche il rischio alluvione, risultano inadatte a fornire un reale sostegno alle imprese agricole piemontesi e necessitano quindi di modifiche volte a renderle operative anche all’interno delle aree golenali.
Al fine di consentire di assicurare l’evento alluvione anche nelle fasce di deflusso di piena e di esondazione si rende necessario eliminare dal contratto della polizza multi rischio sulle rese la clausola di esclusione delle aree golenali.
“I dati del progetto di fattibilità – ha aggiunto Paravidino - che hanno visto coinvolte a livello provinciale un numero di aziende pari a 1.515, consentono una valutazione del rischio ai fini assicurativi e riassicurativi per le fasce fluviali della provincia di Alessandria sia ordine generale confrontando i danni verificatisi nel decennio di riferimento 2001-2010 con le produzioni ottenibili nello stesso periodo dalle aziende, sia modulando eventualmente i costi assicurativi sulla base della distribuzione di superficie all’interno dell’area golenale valutata a livello aziendale”.

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