2 Luglio 2025
POPILLIA JAPONICA: ORTI E VIGNETI A RISCHIO, CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER IL COLEOTTERO

Complici le temperature elevate oltre alla cimice asiatica cresce l’allarme per anche la famigerata Popillia japonica che ormai da qualche anno si sta diffondendo sul territorio provinciale in maniera sempre più massiccia e incontrollata provocando gravi problemi all’agricoltura del territorio alessandrino.

Si tratta di un insetto esotico, e proprio come la cimice asiatica e la Drosophila suzuki, questo coleottero giapponese è capace di compiere danni immensi a molte specie vegetali coltivate. La Popillia è, infatti, considerata tra gli organismi più nocivi da quarantena, per questo è fondamentale tenerla sotto controllo.

“I tecnici Coldiretti stanno raccogliendo numerose segnalazioni arrivate a macchia di leopardo da diverse zone della provincia, in particolare quelle vocate alla viticoltura dove l’insetto pur essendo polifago provoca ingenti danni sulle parti vegetative più giovani dei vigneti. Questo coleottero è, infatti, molto vorace e si riproduce a dismisura, infestando giardini e orti, dove passa distrugge – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. È in grado di colpire tutte le specie vegetali, dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo. I rischi maggiori li corrono il mais, il pesco, il melo, la vite e la soia. Chi lo incontra, se lo ricorda bene: è sufficiente una manciata di giorni per radere al suolo migliaia di metri quadri di colture per poi sparire nel nulla”.

Allo stadio larvale questa specie infesta i tappeti erbosi nutrendosi delle radici di piante erbacee, mentre gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, ornamentali e forestali e colture di pieno campo determinando defogliazioni, distruzione degli organi fiorali e danni ai frutti. Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 differenti specie vegetali.

"La Popillia japonica è solo l'ultimo degli insetti alieni che minacciano la biodiversità del territorio. Purtroppo, – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco - negli ultimi quindici anni abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione di specie straniere che si diffondono nei nostri territori perchè non hanno antagonisti naturali che invece trovano nei loro paesi d'origine. Insieme al cambiamento climatico, sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea, con frontiere colabrodo che lasciano passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Risultato di una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici in Europa senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati”.

Di fronte a questo fenomeno sono strategiche la prevenzione, le segnalazioni degli agricoltori e l’intervento tempestivo de servizi fitosanitari: per quanto riguarda le trappole, si ricorda, non vanno sistemate in orti e giardini perché catturano solo una parte degli insetti attirati, gli altri finiscono sulle piante vicine e continuano ad arrecare danni.

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