18 Luglio 2024
SALUTE: UN’ALIMENTAZIONE SBAGLIATA FA MALE ANCHE AL PORTAFOGLIO

Un’alimentazione sbagliata non solo fa male, ma costa. Quanto? Una tassa di 289 euro l’anno per ogni italiano. Dato emerso dal rapporto stilato da Aletheia, il think tank presieduto da Stefano Lucchini e diretto da Riccardo Fargione su “Malattie, cibo e salute”.

L’antidoto? La Dieta Mediterranea, riconosciuta come la più salutare al mondo, in grado di prevenire malattie croniche correlate all’alimentazione, per contrastare l’obesità, indicata tra i principali fattori di rischio con un impatto pesante sulla salute dei cittadini ma anche sui conti.

Il pericolo si nasconde nei cibi ultraprocessati, tanto che, anche l’Oms in un recentissimo rapporto ha indicato questi cibi, insieme ad altri elementi, tra le cause di morte per oltre 27 milioni di persone nel mondo, 2,7 milioni in Europa. Una strage peggiore di quella della pandemia. E dai cibi iperprocessati a quelli sintetici il passo è breve.

“Abbiamo da subito ha messo in campo una battaglia epica contro gli alimenti sintetici e lo strapotere degli oligarchi del cibo che hanno investito miliardi nella comunicazione per non parlare però dei nuovi alimenti in provetta con l’obiettivo di farli arrivare sulle nostre tavole nel più assoluto silenzio e con il via libera come novel food. Per questo Coldiretti si è appellata alla ricerca pubblica e libera, la sola che può fare definitivamente chiarezza”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Ma non basta dire Dieta Mediterranea, bisogna metterne in luce la valenza economica e sociale con la necessità di una comunicazione al consumatore che può essere garantita solo da un’etichetta sempre più trasparente e leggibile e, soprattutto, adottata non solo in Italia, ma anche nell’Unione europea, a partire da considerazioni sui due dei simboli:  pasta e pomodoro. Infatti, se la pasta viene realizzata con grano d’importazione essiccato con l’uso del glifosato e la passata contiene pomodoro cinese, non in linea con i disciplinari rigidi dell’Italia e della Ue, i vantaggi si annullano.

E’ un paradosso, infatti, che proprio in Italia, patria della buona tavola, sia in aumento l’obesità infantile e degli adolescenti perché i giovani stanno perdendo l’abitudine a consumare i cibi più salutari.

Le ricchezze alimentari italiane possono contare su di un patrimonio di biodiversità che il mondo intero ci invidia: è la distintività che ha fatto grande il Paese Italia, dove la sostenibilità ambientale è connessa alla salute dei cittadini.

“Siamo dalla parte dell’Europa che condivide questi obiettivi, non vogliamo siano riservate cortesie alle multinazionali. Da qui il riferimento a Mediterranea, l’associazione costituita proprio da multinazionali favorevoli al cibo indistinto e a una dieta omologata, che si prestano a svendere ciò che noi abbiamo sempre difeso nell’interesse degli agricoltori e di tutti i cittadini. Se si arriva a una dieta indistinta che cancella le nostre eccellenze non ci sarà più futuro per il sistema agroalimentare nazionale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Si ragionerà in termini di commodity, ci saranno spazi per i vini dealcolati e le bibite che richiamano il gusto del vino. Su questi fronti però l’Italia rischia di essere perdente”.

 

 

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