24 Novembre 2014
Si è celebrato ieri ad Acqui Terme il ‘grazie dei campi’

“Fare del bene agli altri. E’ questo ciò che ogni giorno offre un senso alla nostra vita. Dobbiamo imparare a dire grazie”.
Con queste parole Mons. Paolino Siri Vicario Generale Diocesi di Acqui Terme, ha iniziato l’omelia di fronte ad una Cattedrale gremita di coltivatori provenienti da ogni parte della provincia giunti nella cittadina termale per celebrale la Giornata del Ringraziamento organizzata della Coldiretti alessandrina per rendere grazie al Signore, un’occasione per stare insieme e per esprimere con gioia quel sentimento di riconoscenza che i coltivatori hanno da sempre fatto proprio.
Sul sagrato antistante il Duomo, come è tradizione, i trattori hanno accolto i fedeli per dare il benvenuto ad un momento che da sempre “appartiene a Coldiretti”.
Numerose le autorità civili, militari e religiose che hanno preso parte alla celebrazione. Presenti i vertici della Coldiretti alessandrina e del Consorzio Agrario del Piemonte Orientale.
La Coldiretti ha promosso fin dall’inizio della sua storia la Giornata del Ringraziamento che veniva celebrata annualmente nelle Parrocchie e nelle Diocesi fin dal 1951: la Chiesa, in questa ricorrenza, guarda ai giovani agricoltori come a una linfa vitale perché possono far crescere anche spiritualmente un settore, come quello dell’agricoltura, che è fonte di equilibrio dell’economia e della vita sociale.
“La Giornata del Ringraziamento è un momento importante di riflessione e preghiera. Un momento che è nostro, profondamente di Coldiretti, sentito dalla nostra gente, dai nostri imprenditori che ogni anno aspettano questa ricorrenza con rinnovato spirito di riconoscenza. –affermano il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Simone Moroni - Il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, è una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno. Non dobbiamo dimenticare che questa è un’occasione importante per meditare sui problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale”.
Quest’anno il denominatore comune che unisce tutte le feste del Ringraziamento, deciso dalla Commissione Episcopale non a caso è stato “Benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta”.
La Giornata del Ringraziamento 2014 precede, infatti, di alcuni mesi l’apertura di Expo Milano 2015 dedicato a “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, un tema di particolare rilevanza per il nostro Paese e non solo.
Esso invita a dedicare un’attenzione speciale al tema del cibo, quale dono di Dio per la vita della famiglia umana. Così, nel ringraziare il Padre per i frutti della terra, ci rendiamo consapevoli di coloro che patiscono la fame. Papa Francesco richiama spesso “la tragica condizione nella quale vivono ancora milioni di affamati e malnutriti, tra i quali moltissimi bambini”. La fame è minaccia per molti dei poveri della terra, ma anche tremendo interrogativo per l’indifferenza delle nazioni più ricche.
Infatti, alla sottonutrizione di alcuni, si affianca un dannoso eccesso di consumo di cibo da parte di altri.
La terra va custodita come un vero e proprio bene comune della famiglia umana, dato per la vita di tutti. Essa deve mantenere come primaria la sua destinazione fondamentale – quella di essere, appunto, fonte di cibo per i suoi abitanti, facendo in modo che il rispetto e la ricerca della qualità dei beni salvaguardi la capacità della terra stessa di produrre per la generazione presente e per quelle future.
L’agricoltura poi non è solo produzione finalizzata a nutrire la famiglia umana, ma anche custodia del territorio, che lo cura e lo riqualifica.
Inoltre, la stessa agricoltura è anche un sistema di relazioni umane, che si sviluppano in stretto contatto con la terra ed i suoi ritmi.
La custodia della terra per nutrire il pianeta è impresa che richiama anche la responsabilità delle singole persone e delle famiglie: siamo consumatori, ma anche cittadini attivi e responsabili.
È saggezza privilegiare la qualità rispetto alla quantità, sapendo che – nei prodotti a forte impatto ambientale e sociale – la qualità aiuta la sostenibilità.
Altrettanto importante è agire nelle nostre famiglie, per ridurre ed eliminare lo spreco alimentare, che nelle società agiate raggiunge livelli inaccettabili.
Papa Francesco ha più volte denunciato la “cultura dello scarto”, cultura che “tende a diventare mentalità comune che contagia tutti”, rendendoci “insensibili anche agli sprechi e agli scarti alimentari, che sono ancora più deprecabili quando in ogni parte del mondo, purtroppo, molte persone e famiglie soffrono fame e malnutrizione.
Ricordiamo bene però che il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame!”
La Giornata del Ringraziamento è un evento fecondo di riflessione e di preghiera per mettere in risalto l’alleanza della terra e dell’uomo, della preghiera e del lavoro: spunti che giungono dalla Commissione Episcopale per offrire valore aggiunto alle imprese e ieri, ad Acqui Terme, è stata l’occasione per continuare a nutrire la coscienza della propria identità cristiana perché non si scolorisca perdendo ogni capacità di proposta e di speranza.
Momento più significativo della celebrazione, l’offertorio, dove il “grazie dei campi” diventa molto di più di un’occasione per stare insieme e per esprimere con gioia il sentimento di riconoscenza.
“Ci si deve muovere – hanno aggiunto Paravidino e Moroni - in un contesto di responsabilità sociale dell’impresa e in un ritrovato ruolo di un’agricoltura che deve tutelare l'ambiente e puntare a caratterizzare prodotti che sono espressione del territorio, cioè delle sue peculiarità naturali inserite in una tradizione e in una cultura che ne fanno qualcosa di più di una merce, ovvero, una manifestazione di senso connessa alla cultura della vita”.
A partire dalla cosiddetta sovranità alimentare e dal primario diritto al cibo, rafforzando il ruolo dei coltivatori, incoraggiando i mercati locali e regionali, denunciando le politiche monopolistiche delle grandi industrie agro-alimentari e promuovendo il benessere della famiglia rurale.
La giornata è proseguita a Vallerana con un momento conviviale durante il quale è stata consegnata a Francesca Gamalero, imprenditrice di Castellazzo Bormida, 90 anni portati alla grande, una targa simbolo di riconoscenza e affetto per il suo impegno in Coldiretti.

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