In bottiglia tutta l'originalità di un prodotto ottenuto con sforzi
"eroici"dai viticoltori nelle zone della provincia
Tutti coloro che nei prossimi anni stapperanno una bottiglia del 2008, dovranno ricordarsi della campagna appena trascorsa, delle difficoltà che i produttori hanno dovuto affrontare e dell’originalità dei vini che ne sono scaturiti. E chiunque, o perché coinvolto in agricoltura e quindi informato, o perché vicino al mondo agricolo per la continua ricerca dei prodotti particolari che la natura sa offrire, o perché semplicemente amante del vino, dovrà riconoscere gli sforzi “eroici” che i viticoltori, prima in vigneto e poi in cantina, hanno, quest’anno, dovuto compiere.
Le caratteristiche generali dell’annata sono facilmente riassumibili con la definizione di annata molto difficile ed impegnativa per gli aspetti fisiologici, fitosanitari, e di coltivazione; la primavera fredda e piovosa ha provocato fenomeni di allegagione scalare con marcati episodi di acinellatura e disomogeneità di maturazione, riscontrati però non in tutte le zone e tutti i vitigni; si è registrato un calo quantitativo mediamente di circa il 35% (più marcato in certe zone nelle quali si sono verificati intensi fenomeni di grandine). La qualità delle uve è risultata un po’ disforme, ma molto migliore di quello che si ipotizzava ad inizio vendemmia. Comunque la caratteristica saliente di questa vendemmia è il ritorno (dopo parecchi anni) ad epoche di vendemmia “normali” (era da metà anni 90 che non si finiva una vendemmia oltre la metà di ottobre).
Ma ora la vendemmia è conclusa ed è tempo di parlare di vino.
È sotto gli occhi di tutti questa “curiosa abitudine” per cui gli articoli sulla presunta qualità della futura vendemmia abbondano, su buona parte della carta stampata, nei mesi estivi per poi sparire improvvisamente in autunno quando invece comincia ad prendere corpo ed a “crescere” il vino che berremo.
Fatti comunque gli opportuni distinguo, le prime, principali caratteristiche che si evidenziano nei vini 2008 sono i profumi freschi ed intensi, l’alta acidità, con abbondanza di acido tartarico rispetto alla percentuale di malico ed un colore sicuramente intenso.
Le fermentazioni delle uve pigiate hanno avuto un avvio rapido per poi procedere regolari sino alla completa elaborazione degli zuccheri contenuti negli acini. Le gradazioni zuccherine raggiunte sono state mediamente molto buone senza gli eccessi delle passate campagne né i bassi livelli di alcune annate “difficili” fortunatamente non recenti.
Ma vediamo ora più in particolare il comportamento dei principali vitigni coltivati e uve vinificate:
Vitigni a bacca bianca
Chardonnay e Sauvignon si sono vendemmiati circa tra il 15 e il 25 settembre; uve sane, i vini si sono rivelati meno alcolici di quelli del 2007, freschi ed equilibrati, buona l’acidità e i profumi. Una maggior difficoltà nella maturazione si è notata nello Chardonnay rispetto al Sauvignon blanc.
Cortese: molto differita l’epoca di vendemmia, uve belle e sane ma (soprattutto nell’area del Gavi) meno concentrate di quelle della vendemmia precedente anche se chi ha aspettato a raccogliere ha ottenuto comunque gradazioni di tutto rispetto; i vini presentano dei bellissimi profumi freschi e floreali. Anche il Cortese come lo Chardonnay ha avuto difficoltà nella maturazione.
Timorasso: uve belle e mediamente concentrate e vini pieni anche se un po’ squilibrati nell’acidità.
Uve a bacca nera
Pinot Nero: un’ottima annata, forse, da noi, la migliore che si ricordi; la tardività dell’annata ha giovato a questo vitigno (che soffre sempre per troppo calore); i vini presentano un colore eccezionale (se rapportato al vitigno) con un tannino importante ma non aggressivo e profumi freschi, senza il benché minimo accenno a note un po’ cotte.
Grignolino, Merlot e Cabernet Sauvignon: disomogeneità ed acinellatura in molti vigneti sono le caratteristiche comuni nel 2008 per queste varietà; i vini sono comunque buoni, con un’acidità tendenzialmente maggiore rispetto alla norma. Non è stata certo la loro annata come fu il 2006 in cui si trassero dei veri fuoriclasse
Dolcetto: ottima annata, soprattutto dove si è aspettato a vendemmiare; i vini sono gradevoli, con bel colore, un ottimo profumo e nonostante l’annata una buona struttura.
Barbera: il clima del mese di settembre e delle due prime settimane di ottobre ha aiutato moltissimo questa varietà e chi ha saputo aspettare ha avuto graditissime sorprese. Ovviamente per questo vitigno ha avuto notevole importanza la posizione del vigneto e la sua gestione. Anche quest’anno ci saranno delle punte di eccellenza; tendenzialmente i vini sono ricchissimi di antociani (senza comunque toccare i livelli eccelsi del 2006), profumatissimi e con livelli di acidità importanti; i cru hanno anche gradazioni molto elevate.
Nebbiolo: la vendemmia in ottobre avanzato ha giovato enormemente a questo vitigno, tanto che si sono ottenuti prodotti ottimi anche in Provincia di Alessandria dove, a causa di un clima tendenzialmente più caldo rispetto alle esigenze del vitigno, rare sono state, in passato, le punte di eccellenza. I vini provenienti dai cru migliori già alla svinatura si dimostrano eccezionali, coloratissimi e con contenuto polifenolico superiore ma soprattutto una eccezionale qualità aromatica.
In ultima analisi la differenza quest’anno l’ha fatta il vigneto ed il viticoltore con le proprie scelte nella gestione della chioma e nella prevenzione dalle malattie. Coloro infatti che, sospendendo troppo presto i trattamenti antiperonosporici hanno permesso che il fungo compromettesse la funzionalità della vegetazione neo-formata sulla parte alta della spalliera (il cappello) non sono riusciti ad ottenere i soddisfacenti risultati testé riportati.
La scelta più importante ha comunque riguardato il momento della raccolta tant’è che ora, a posteriori, si può, a mo’ di battuta, affermare che nel 2008 tutti i vitigni avrebbero dovuto essere completamente raccolti in un unico giorno: il 20 ottobre!
6 Novembre 2008
SPECIALE VINO 2008