5 Agosto 2025
ZOOTECNIA: DERMATITE NODULARE CONTAGIOSA, INFORMARE E COLLABORARE PER FERMARE LA MALATTIA

Il settore dell'allevamento, già messo a dura prova da crisi economiche e cambiamenti normativi, guarda con preoccupazione l’evolversi della situazione relativa alla dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease).

La malattia, considerata fino a poco tempo fa eradicata dal territorio europeo, ha registrato una recrudescenza con focolai in Sardegna, un focolaio secondario nel Mantovano e un caso segnalato anche in Alta Savoia (Francia). Si tratta di una patologia virale la cui infezione avviene principalmente attraverso insetti ematofagi (zanzare, mosche, zecche) che, importante ricordarlo, non è trasmissibile all’uomo, ma comporta comunque conseguenze sanitarie per gli animali colpiti e pesanti ricadute economiche per le aziende zootecniche coinvolte.

L’unica arma davvero efficace, in attesa dei vaccini, è la prevenzione: per questo serve il massimo impegno da parte di allevatori e operatori nella segnalazione tempestiva di sintomi sospetti e nel rispetto delle normative sanitarie.

Sono stati questi gli argomenti al centro dell’iniziativa organizzata dalla Consulta Zootecnica di Coldiretti Alessandria sulla filiera e la tutela del settore che ha visto la presenza dei vertici della Federazione con il Presidente Mauro Bianco e il Direttore Roberto Bianco e, per gli aggiornamenti tecnici, Mauro Saracco, Dirigente Veterinario Area Sanità Animale ASL AL. Obiettivo dell’incontro: informare per garantire alle imprese zootecniche opportunità di sviluppo, promuovendo l'efficienza, la sostenibilità e la sanità delle filiere produttive animali.  

“La zootecnia si trova a dover affrontare questioni complesse e a far fronte ad emergenze, in primis di natura sanitaria e, conseguentemente, di mercato, che stanno incidendo in modo significativo sulla tenuta, generando preoccupazioni per quelle che potranno essere le prospettive future di continuità – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Per questo è urgente un’azione di adeguata tutela e sostegno attraverso la quale accompagnare le imprese e creare i presupposti che possano permettere di superare la fase contingente. Abbiamo voluto confrontarci con un esperto come il dott. Saracco per capire e avere le informazioni corrette da utilizzare per far fronte, complice l’innalzarsi delle temperature, per contrastare queste nuove patologie portate da parassiti sino a qualche anno fa non presenti sul territorio nazionale”. 

I bovini infetti possono manifestare febbre, noduli cutanei (soprattutto su testa, collo, dorso, perineo, mammella e arti), lacrimazione, scolo nasale, zoppia, scialorrea e, nelle bovine gravide, aborto. La morbilità può variare dal 5% al 45%, mentre la mortalità è in genere inferiore al 10%.

Per contenere la diffusione del virus, il ministero della Salute sottolinea l’importanza di rafforzare le misure di biosicurezza negli allevamenti: limitare l’accesso a persone e mezzi non essenziali; disinfettare accuratamente veicoli e attrezzature; garantire l’isolamento e l’osservazione clinica dei nuovi capi introdotti in azienda; monitorare quotidianamente lo stato di salute degli animali, prestando attenzione alla comparsa di sintomi sospetti.

“L’incontro, durante il quale gli allevatori hanno espresso preoccupazione, è stato un’importante occasione di confronto tra il mondo produttivo e le autorità sanitarie, con l’obiettivo di condividere informazioni aggiornate, approfondire le modalità di trasmissione e sintomatologia della malattia e valutare le strategie più efficaci per ridurre al minimo il rischio di diffusione sul territorio provinciale e regionale. La domanda mondiale di cibo e di prodotti di origine animale è in tumultuoso aumento. Le stime prevedono, in particolare, che il consumo di carne continuerà a crescere a livello globale, ma con un rallentamento nei Paesi sviluppati. Aumenterà la domanda di carne di alta qualità e prodotta in modo sostenibile - ha aggiunto il Direttore Roberto Bianco -. Senza zootecnia non ci può essere agricoltura di livello nel nostro Paese. Abbiamo bisogno di gioco di squadra, dal settore sanitario, alla trasformazione, alle fasi di allevamento, collaborare insieme per dare risposte ai cittadini. La corretta alimentazione è la base del viver bene. Spendere di più per la qualità è la prima forma di contrasto per le spese sanitarie”.

Coldiretti Alessandria ha ribadito la massima disponibilità a collaborare con i Servizi Veterinari sottolineando, ovviamente nel rispetto dei parametri di sicurezza, la necessità di adeguare le esigenze sanitarie con la sostenibilità economica delle imprese zootecniche.

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